Osteria Palmira

Osteria Palmira: a Roma ma con Amatrice nel piatto!

Rivedere gli amici è qualcosa di speciale. In questo periodo così buio è una delle poche sensazioni in grado di scaldarti l’anima. Di farti sorride al solo pensiero. E’ quello che mi è successo quando sono stata a cena da Osteria Palmira.
E questa mia piccola recensione non può prescindere dal fatto che ho trascorso una serata piacevole, non solo per il buon cibo o le risate, ma per quello che è significato per me rivedere questi colleghi che sono, prima di ogni cosa, delle persone che ho nel cuore (ne avevo già parlato QUI ma chissà se loro sanno di essere loro 😝).

Trascorrere con loro 3 ore “rubate” da una routine fin troppo condizionata dal virus mi ha permesso di respirare meglio, nonostante la mascherina. Di vedere un piccolo bagliore di luce nel grigio di questi tempi. E vi assicuro che non è poco. Io sono una grande fan della socialità, dell’importanza di esser circondati da belle persone a cui voler bene e con cui condividere pezzetti di vita.

Loro sono in assoluto parte della mia vita da oramai diversi anni: ci sono stati quando la mia vita andava a rotoli, a più riprese e per più motivi, e ci sono stati nei momenti in cui sono stata la donna più felice al mondo! E ci sono ora, nonostante la distanza fisica, nonostante i problemi. Nonostante. Che è un’altra bella parola.

Osteria Palmira: il locale

Ma torniamo a parlare dell’Osteria Palmira che è il motivo per cui state leggendo questo post, non certo per seguire il filo sconclusionato dei miei pensieri…

Il ristorante è molto accogliente, arredato con le tonalità calde del legno. Noi abbiamo scelto di cenare in veranda, uno spazio “semi-aperto”, ossia chiuso con dei pannelli e riscaldato durante la stagione fredda (e che suppongo venga scoperto durante l’estate – ma non ne ho certezza non essendoci mai neanche passata davanti).

Il servizio è cortese e gradevole: il cameriere che ci ha serviti, pur mantenendosi professionale, è riuscito a cogliere qualche nostra battuta e a rispondere simpaticamente per le rime.

Osteria Palmira: il menù

Osteria Palmira proporne molte ricette tipiche della cucina romana (anche pajata e picchiapò che oramai non si trovano facilmente nei ristoranti) con un occhio di riguardo a tutti i prodotti di Amatrice ed in generale di provenienza laziale, e qualche rivisitazione un po’ più moderna.

Noi abbiamo scelto di cenare con un antipasto ed un secondo quindi purtroppo non posso darvi nessun riscontro sui primi (ma magari è un buon motivo per tornare).

Abbiamo scelto un Tagliere Misto che a vederlo invogliava davvero molto (oltre ad essere super abbondante nonostante la richiesta di una riduzione della porzione), una Panzanella e delle Polpette di Pane e Cicoria.

Come secondi un Petto di Vitella alla Fornara con Patate e due Polpette di Bollito.

Per concludere due Creme Bruciate (una sorta di crema catalana aromatizzata all’arancia) e una Zuppa Inglese, di cui non abbiamo però prove fotografiche (troppa fretta di assaggiare!).

Non ho chiesto ai miei commensali se erano soddisfatti delle loro scelte, quindi, per correttezza, vi parlo solo delle mie: panzanella, polpette di bollito e crema bruciata.

La panzanella mi è piaciuta moltissimo, presentata molto bene e bagnata al punto giusto, con la corretta composizione degli ingredienti, almeno per i miei gusti: non troppo aceto, non molto acquosa, la giusta dose di cipolla. Perfetta.

Le polpette di bollito sono un piatto molto particolare per il mio palato, abituato alle polpette tradizionali, ossia con carne macinata cruda che viene impastata e successivamente cotta, a differenza delle polpette di bollito che vengono preparate, come suggerisce il nome stesso, a partire dal bollito di vitello. Ieri erano servite con un contorno di cicoria e condite con una salsina davvero ottima. Nonostante non siano tra i miei piatti preferiti (e perché le hai scelte? Direte… perché volevo qualcosa di diverso dal solito!) devo ammettere che mi sono piaciute, complice la gradevolezza della salsa di contorno.

Sulla crema bruciata sono meno positiva, non perché non fosse buona ma perché il realtà il sapore agrumato era quasi impercettibile e la crema secondo me un po’ troppo fredda, considerando che la patina di zucchero bruciato con cui viene servita è calda. Ok, il contrasto è normale in questo genere di dolci, ma avrei preferito meno differenza di temperatura. A parte questo il dolce era gradevole.

p.s. le foto sono tutte di Titti, il mio cellulare ha deciso di non farmi utilizzare più la sua fotocamera e non avevo la macchina fotografica con me!

Osteria Palmira: informazioni utili

Osteria Palmira si trova nel quartiere di Monteverde a Roma, in Via Abate Ugone, 29, a poca distanza da Villa Doria Pamphili.
Il parcheggio non è tra i più semplici quindi prevedete un po’ di tempo ed un po’ di pazienza per trovare un posto libero nelle vicinanze.

https://www.osteriapalmira.it/

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