A volte mi sembra di essere trasparente. Di non essere, quasi.
Di non esistere all’infuori degli sguardi innamorati dei miei figli e delle loro continue, pressanti ed egostiche richieste.
I bambini si sa, sono tutti egoisti.
Pretendono attenzioni. Pretendono giochi. Pretendono cibo. Pretendono carezze.
Pretendono.
Loro non chiedono. Pretendono.
E hanno fretta, come se non avessero davanti tutto il tempo del mondo.
Devi rispondergli subito.
Hanno il diritto esclusivo della mia vita. Sanno che tutte loro richieste, a gesti, mugugni, lacrime e parole, verranno soddisfatte da me. La mamma.
Sono la mamma.
Una parola bellissima e terribile insieme. Sentita e implorata migliaia di volte ogni giorno ed ogni notte. Mamma… eppure i loro sguardi sono l’amore puro, una emozione che cancella qualsiasi altra cosa. E’ così, ne sono consapevole.
Sono la mamma. Ma sono anche altro.
Ed ho anche io dei diritti, spesso dimenticati o calpestati, da me stessa sopratutto. Esisto da prima di essere la mamma. Ho dei sogni, una mia vita che va oltre la loro esistenza, che resta il centro del mio esistere ma che non cancella tutto quel che ruota intorno a me.
I viaggi. La scrittura. La fotografia. Le passeggiate. Leggere un libro. Ascoltare una canzone.
Truccarmi e sentirmi ancora donna, non solo una mamma. Ma anche una mamma. Quanta differenza da una sola piccolissima parola…E guardare il piccolo F. sorridere dei miei occhi e delle mie labbra “colorate”.
Uscire con un bel vestito, una o due taglie in più di prima, ma un bel vestito fa star bene anche quei chili in più.
Fare una chiacchierata con una amica davanti ad uno spritz. Andare a cena fuori con i colleghi del mio cuore (si, ho dei colleghi del cuore…infantile, vero? Eppure li ho e anche se li sento meno di quel che vorrei, sono persone speciali nella mia anima).
Decidere di partire da sola, di stare una giornata per conto mio. E sentirmi in colpa. Ma farlo lo stesso perché io sono così, voglio respirare la libertà di qualche ora solo mia.
Lasciar scorrere l’acqua bollente della doccia sulla mia pelle per più tempo del necessario. Perché quei 10 minuti sono una ricarica. Ed io ho bisogno di pensare. E lo scroscio deciso dell’acqua sovrasta il rumore di sottofondo che spesso mi impedisce di farlo.
Chi sono io? Quale è il mio obiettivo? Bisogna per forza averne uno?
E’ necessario definirsi continuamente? Devo essere per forza qualcosa e andare in qualche direzione?
Sono Lucia. Non ho smesso di esistere.
Sono una appassionata viaggiatrice. Sono irrequieta, da sempre. Dormo poco. Mangio troppo. Leggo più che posso. Sogno, tantissimo. Amo camminare senza meta.
E sono una mamma.
Sono una mamma felice, a volte stanca, a volte nervosa, a volte angosciata. Ma mai pentita.
Sono una mamma che vorrebbe una pausa quando non può prendersela ma che poi non se la prende quando potrebbe.
Sono una mamma ma non ho smesso di esistere. Sono in continuo movimento, in continua crescita. Aggiungo strati.
Ho aggiunto il mio essere madre a tutto il resto. Ma non ho cancellato nulla.
E quindi esco, cammino, mangio, bevo, viaggio, leggo e sogno. Piango e sorrido. Avrò tantissime rughe. Alcune già sono spuntate.
E intanto nutro i miei figli, gioco con loro, li osservo dormire, li lavo, li vesto… e li porto con me a scoprire chi sono io e chi siamo insieme.
A volte invidio chi ha trovato il proprio posto nel mondo nella definizione di essere madre. Le invidio perché hanno tutto lì, intorno a loro. Non cercano nulla.
Io invece sono alla continua ricerca di qualcosa… una meta, un luogo, la prossima destinazione. Non so vivere senza movimento.
Sono felice? Lo sono.
Sono felice nella mia complessità. Sono felice tra le lacrime ed i momenti di sconforto. Sono felice perché scelgo ogni mio passo e spesso sbaglio. Ma sono felice perché so tornare indietro, ripercorrere le scelte fatte e… sbagliare di nuovo.
Sono felice perché sono madre. Sono imperfetta ma esisto. Ho le mie esigenze, il miei bisogni, le mie necessità.
Esisto io, da sola, ed io insieme ai miei figli.
Sono due persone in una. O forse anche più di due.
Non sono trasparente.
Da quando sono madre non ho smesso di esistere.
Il mio cuore batte ancora. Più forte di prima.
(Le immagini sono prese da Pixabay)