L’ultimo parte del Cammino del Nord di Fioranna, ancora panorami, ancora strada davanti ai proprio passi e la decisione, sofferta, di interrompere il proprio percorso.
Cammino del Nord
Cammino del Nord (parte 1 di 4)
Leggi la prima parte del Cammino del Nord di Fioranna.
Cammino del Nord: da Irun a Markina
Cammino del Nord (parte 2 di 4)
Leggi la seconda parte del Cammino del Nord di Fioranna.
Cammino del Nord: da Markina a Onton
Cammino del Nord (parte 3 di 4)
Leggi la terza parte del Cammino del Nord di Fioranna.
Cammino del Nord: da Onton a Santillana del Mar
Cammino del Nord (parte 4 di 4)
Giorno 17: Santillana del Mar – Comillas
Ho visitato la cittadina medievale ben conservata di Santillana del Mar alle 8 la mattina nella sua veste deserta e l’ho trovata molto molto bella e. Forse vedendola piena di turisti con i numerosi negozietti e locali aperti avrebbe assunto una veste meno affascinante. C’ero io e un fotografo a girellare per le sue stradette medievali a cercare gli scorci più particolari. Il percorso è molto piacevole su stradette asfaltate poco trafficate in campagna e con vista sul mare da lontano. Si attraversano i piccoli paesi di Ciguenza e Cobreces. Entrambi con notevoli monumenti e chiese. Poi si scende anche alla piccola Playa di Luana dove mi è veramente dispiaciuto lasciarla alle 14 per risalire e arrivare a Comillas.
Durante tutta la mattina avevo solo un pensiero fisso: la difficoltà nel trovare da dormire a Comillas; l’unico albergo privato è La Huella del Cammino con pochi posti e già il giorno prima era pieno; il Municipale è chiuso ed è un posto molto turistico. Avevo quasi intenzione di fermarmi a Cobreces dove c’è l’Ostello Viejo Lucas che ha 158 posti ed è a circa 7 km da Comillas; poi per visitare Comillas avrei dovuto prendere un autobus (che non sono molti lo frequenti) e ritornare. Invece mi sono affidata alla sorte, ma con grande preoccupazione. Preoccupata per preoccupata, mi sono fermata anche ad uno dei due ristoranti della Playa di Luana dove ho mangiato molto bene e sono ripartita alle 14 con il sole e il vento (temperatura piacevole di 24 gradi). Ad un certo punto ricevo il messaggio di una pellegrina belga che ho conosciuto dove mi dice che ha trovato una camera privata e che domanda anche per me, ma purtroppo non c’è più posto. Arrivata a Comillas vado all’ufficio del Turismo dove mi indicano due pensioni e telefonano per me, ma purtroppo sono complete e quindi mi suggeriscono di dormire all’Ostello di Cobrecese prendendo un autobus per tornare indietro, ma questo mi avrebbe impedito di visitare Comillas e il Capriccio di Gaudì. Ho sperato che qualcuno mi aiutasse e sono andata lo stesso all’Albergue privato della Huella del Cammino e qui mi hanno aiutato telefonando a dei privati. Insomma ho trovato posto in una casa privata dividendo una piccola stanza con un’altra ragazza a poca distanza dall’albergue che è veramente un punto di riferimento a Comillas.
Questa sistemazione mi ha permesso di visitare il Capriccio di Gaudì e di fare un giro in centro per i negozietti. Il cammino è anche questo… affidarsi alla provvidenza anche se risulta difficile e si è presi dall’ansia.
Giorno 18: Comillas- Urgueda
Oggi tappa piacevole da Comillas a Urgueda-Bustio dove l’albergue a donativo è qualcosa di incredibile. Sembra un hotel di lusso… camere a due letti con parquet e soffitto in travi; sul letto due asciugamani e coperta; letto completo. Io e la mia compagna di cammino, Leila, siamo rimaste senza parole. Tutti qui nel gruppo parlavano bene di questo posto, ma non credevo a tal punto!
Inoltre appena arrivate, abbiamo messo i nostri vestiti intrisi di sudore in una borsa e domani mattina ce li consegnano puliti e asciugati. Mamma e figlia che gestiscono questo albergue a donativo, sono gentilissime.
È stato il degno finale di una giornata bellissima anche perché ho trascorso metà giornata con Leila, un pellegrina belga che vive Parigi che avevo conosciuto e incontrato diverse volte, ma non avevamo mai camminato insieme. Lei ama la lingua, la cultura e la cucina italiana.
Sono partita da Comillas presto (verso le 6.45) e mi sono incamminata attraversando il Parco naturale Oyanbre con paesaggi diversi, ma sempre magnifici, paludi, spiagge , colline e anche boschi. Alla fine nel paese di San Vincent della Barquera ho incontrato Leyla e con lei abbiamo deciso di farci un bagno e riposarci sulla spiaggetta vicino al ponte de la Maza ( XVsec.) con 32 archi.
Poi abbiamo pranzato con sardine arrostite, polpo alla gallega e insalata. Io e Leila siamo state fortunate a prenotare in questo splendido albergue dove ci aspetta un riposo con tutti i crismi. Oggi circa 23 km e domani circa 26-27 secondo le guide da Urgueda a Llanes.
Ah dimenticavo di rammentare il simpatico incontro con una coppia di francesi con la loro piccola e due asini, tutti pellegrini verso Santiago.
Giorno 19: Unquera -Llanes
Lo pensavo più panoramico, ma ci sono dei punti molto belli, come la spiaggetta di Buelna e le Bufones di Arenillas . È stata per me una giornata stancante e dura, molto calda, e camminare sotto il sole mi ha distrutto. Inoltre anche uno dei miei ginocchi non sta benissimo e sono un po’preoccupata.
Io e la mia compagna di cammino, Leila, ci siamo fermate all’Ostello La Senda del peregrino a 2 km da Llanes. C’è un servizio di trasporto per andare a Llanes, ma noi siamo arrivate troppo tardi per poterne usufruire.
Ostello pulito con camere a 6 letti (almeno dove sono io) e vengono forniti copri materassi e copri federe di carta, c’è possibilità di lavare e stendere, ma non si può usare la cucina. Costo 10 euro. Ci sono alcuni piatti esposti a 8 euro .
Giorno 20: Llanes
Oggi tappe 0 . Sono rimasta a Llanes, il mio ginocchio aveva bisogno di riposo. Visitato il paese, mangiato la parillada de mariscos con una coppia di spagnoli… l’unica fatica affrontata è stata nel riuscire ad aprire e mangiare granchi, chiocciole e datteri di mare, vongole grandi e percebes ( mai viste!) e poi passeggiata nel porticciolo con i “cubos della memoria”e visita alla chiesa … giornata da turista. Poi nel pomeriggio volevo stare a riposo e mettere del ghiaccio sul mio ginocchio, ma l’ho potuto fare solo alle 19 di sera, perché non ho più trovato i miei pantaloni corti che avevo steso ad asciugare insieme ad altro. Mi è dispiaciuto molto, perché erano salewa ed erano quelli lunghi con la parte delle gambe con la cerniera. Così sono dovuta ritornare a Llanes ( 4 km ad andare e tornare, ma senza zaino) per comprarne un altro paio ( ne ho due!) . Il ginocchio stasera mi fa ancora male e sono un po’scoraggiata. Domani provo a fare 22 km fino a Curreos.
Giorno 21: Llanes – Cuerres
Tappa tranquilla con passaggio vicino a diverse spiagge e vista panoramica sulla costa nella prima parte; poi si passa all’interno dove colpisce la Chiesa di Nostra Senhora de Dolores per la sua posizione; tale chiesa sorge su una penisola e contornata da arenili che vediamo coperti o scoperti dal mare a seconda della bassa o alta marea. Quando sono passata io, la marea era bassa e si vedevano le barchette arenate. Passiamo accanto anche ad un monastero benedettino in stato di abbandono. Dopo Naves la stradetta asfaltata e sterrata è all’ombra e si percorre bene anche nelle ore centrali della giornata. Per il mio ginocchio è stata una tappa più che sufficiente. Stasera ho di nuovo messo il ghiaccio in questo splendido ostello a donativo responsabile. Si trova a 7 km da Ribadesella che visiterò domani mattina.
Insieme a quello di Unquera credo sia il più bello in assoluto. Questo è molto particolare… si tratta di ospitalità in un’ampia casa costruita con criteri ecologici, tutta in legno finlandese con ampi spazi e molto curata nell’arredamento dotata di un cambio di aria particolare. Tutte le comodità sono presenti, oltre alla particolarità di fare la doccia fuori (anche calda) e indossare vestiti forniti per stare in casa; esiste una zona per tisane e caffè, esiste la zona lavanderia per lavare a mano, centrifugare e poi asciugare;esistono dei box con chiave con all’interno le prese di corrente per caricare cell e power bank; nella parte superiore ci sono letti forniti di sacco lenzuolo. Tutto è perfettamente organizzato per un pellegrino in transito.
La cena, completamente vegetariana, preparata dalla padrona di casa insieme ad alcune volontarie che l’aiutano, è stata così composta: gazpacho di cetrioli, coccomero, cipolla e pangrattato ( io non l’ho assaggiato per via del pane) , insalata acon prodotti dell’orto pasta fredda, dolce con yogurt fatto in caso ( latte munto dalla vacca) miele e altro. La mia cena (senza glutine e lattosio) è stata composta da due insalate diverse: una mista con tante olive e un’altra con cetrioli e uova sode e infine cocomero. Oggi sono rimasta più colpita da questo albergue che da tutto il cammino , ma credo a ragione!
Giorno 22: la decisione!
Non sapete che decisione sofferta sia stata…. ma questa mattina a Ribadesella ho preso la decisione: il mio cammino si ferma qui. Non voglio peggiorare la situazione del mio ginocchio e non cammino con piacere come vorrei; penso ai km e alla fine della tappa. La mattina, con il ghiaccio messo la sera, il ginocchio non mi fa male, ma dopo qualche ora incomincio di nuovo a sentire dolore. Credo di avere superato la metà dei km totali, sono sicuramente a più di 400, ma farne altrettanti non me la sento.
Non voglio forzare il mio fisico; il Cammino del Nord è faticoso soprattutto la prima settimana e le tappe previste sono molto lunghe; io le avevo già accorciate ; solo una volta ho fatto 34 km , ma poi sempre da 20 a 26 km, non di più. Non è come il cammino portoghese, che secondo me è alla portata di tutti (almeno la Senda Litoral, quello che ho fatto io); questo è un’altra cosa. Credo che dopo il cammino primitivo, sia quello più faticoso.
I panorami e il paesaggio non hanno uguali e sono contenta di averne percorso la metà; è stata un’esperienza unica con percorsi in solitudine e in compagnia, immersa nella natura selvaggia o in campagne coltivate, passando attraverso autentici piccoli paesi, con tanti saluti scambiati con gli abitanti e gli altri pellegrini. Inoltre il mio inglese è sicuramente migliorato e me la cavo un poco anche con lo spagnolo. Dispiaciuta lo sono, perché pensavo di farcela, ma anche il cammino va vissuto giorno per giorno e se questo giorno per giorno dovrò collocarlo in un altro futuro, lo farò senza rimpianti.
Stasera brindo con il sidro delle Asturie, che ancora non ho assaggiato, al cammino della vita che invece non si interrompe mai.
Testo e foto di Fioranna Salvadori
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