…Il diario di Viaggio “Cammino di Santiago: attraverso la Navarra” è la seconda e ultima parte dell’intero racconto…
Leggi anche la prima parte: La prima regione del Cammino di Santiago: la Navarra
Cammino di Santiago: da Puente la Reina ad Estella
# | Da | A | Km Giorno | Km Totali | Giorno |
6 | Puente la Reina | Estella | 22 | 113,6 | 26/07 |
La mattina dopo non riusciamo ad uscire dal centro che è stato chiuso dai tipici cancelli di legno che si trovano installati nei vicoli di tutti i paesi di questa zona. Ci dicono che nel circuito così creato stanno per correre i tori (!!!) in occasione della Festa del Paese…bhe potete immaginare la solerzia con cui ci siamo fatti aprire per poterci incamminare verso il prossimo paese: Estella.
Dopo Puente la Reina, si trova una delle salite più brevi, eppure più ripide del Cammino! Dopo un primo tratto di dura salita, la strada piega quasi in verticale e si arriva in cima quasi senza fiato eppure soddisfatti dalla vista in lontananza dei vigneti che ci accompagneranno tutti i prossimi giorni e del paese di Cirauqui che si erge in collina davanti a noi. Da Cirauqui si scende nuovamente, stavolta camminando sulle antichissime pietre di una Calzada Romana, una delle antiche strade che i Romani costruirono per consentire al proprio esercito di creare un Impero consentendo la diffusione della nuova cultura e della romanizzazione. È incredibile l’effetto che fà calpestare dopo 2000 anni le stesse pietre di questa strada!
Attraversiamo il rio Salado, chiamato così per le acque salate citate già dall’antico Codex Calixtinus (che costituisce la prima guida scritta del cammino nel XII secolo) lungo le cui rive troviamo le pozze di sale rimaste dall’evaporazione, e raggiungiamo l’ennesima splendida cittadina Medievale. Siamo ad Estella.
Cammino di Santiago: da Estella a Los Arcos
# | Da | A | Km Giorno | Km Totali | Giorno |
7 | Estella | Los Arcos | 21,2 | 134,8 | 27/07 |
Nella tappa successiva la partenza è indimenticabile, visto che dopo pochissimi kilometri si raggiunge il Monastero di Irache, di fronte al quale l’azienda vinicola “Bodegas de Irache” ha installato una bellissima fontana da cui sgorga, gratuitamente, vino!!! Un rosso corposo, quasi nero, che ha subito riempito una bottiglietta supplementare che “casualmente” avevo vuota nello zaino oltre a quella indispensabile dell’acqua!!!
Ad Azqueta, un borgo di tre-case-tre tra le colline coltivate a grano e lavanda, abbiamo conosciuto un altro dei personaggi mitologici del Cammino: Pablo viene da San Francisco, ma dal 1986 si è stabilito qui e intaglia bastoni da regalare ai pellegrini di passaggio. La porta di casa sua è sempre aperta per un caffè e una stretta di mano!
Anche la seconda metà della tappa è stata a suo modo indimenticabile! dopo i primi 10 km tra le verdi colline della Navarra, i vigneti e i borghi medievali in successione, all’improvviso il deserto!
12 km di campi di grano assolati e pianeggianti, nel bel mezzo del nulla a perdita d’occhio. 3 ore infuocate fino all’oasi di Los Arcos che ci accoglie come un miraggio. Meraviglioso dissetarsi all’ingresso del paese, ad una fontanella accanto alla quale una targa cita un brano Latino del Codex Calixtinus che ci ricorda come già nel XII secolo, da questa acqua traessero letizia tutti gli uomini di passaggio.
Los Arcos, costruita anch’essa alla fine del XII secolo, per supportare la grande affluenza dei pellegrini è una cittadina minuscola, “una stradina e 4 case in una palla di vetro” cantava Claudio Baglioni nella sua “Uomini Persi”, eppure è un gioiello indimenticabile. Sarà per l’immancabile portale ad Arco che le dà il nome e l’ingresso, sarà per la vita che si concentra nel pomeriggio ai tavolini dei bar dell’unica piazzetta, ma sarà soprattutto per la bellissima chiesa di Santa Maria.
Una coreografia di stili diversi, dal tardo romanico e protogotico, fino a quello rinascimentale e barocco. L’interno possiede un’enorme pala d’altare maggiore del XVII secolo, assieme ad altre pale d’altare e decorazioni in stile rococò e barocco, altari che ospitano reliquie, gli stalli manieristi nel coro, uno degli organi più belli della Navarra e uno splendido chiostro del Cinquecento! La visita, e ovviamente il timbro sulla Credenziale, sono obbligatori!
Cammino di Santiago: da Los Arcos a Viana
# | Da | A | Km Giorno | Km Totali | Giorno |
8 | Los Arcos | Viana | 18,3 | 153,1 | 28/07 |
Nei successivi 18 km che ci conducono a Viana il giorno dopo, il paesaggio fatto di vigneti e uliveti non cambia molto, ad eccezione degli innumerevoli alberi di mandorlo (alamendra) che incontriamo, ma il caldo inizia a farsi sentire. La partenza è anticipata, ci svegliamo ormai alle 6 e rifatto velocemente lo zaino ci mettiamo subito in cammino. Viana, arroccata su di un colle (si sale sempre prima di trovare un letto, è la condanna del pellegrino!), è l’ultima città della Navarra e dalla sua posizione costituiva una roccaforte difensiva cinta di mura. I palazzi del centro, le case signorili, i balconi in ferro battuto, le chiese tra cui spicca soprattutto la magnifica facciata rinascimentale della chiesa di Santa María, ci svelano tutto lo splendore passato di questa cittadina quando, tra il XVI e il XVIII secolo, ospitava abitualmente il Re di Navarra.
A noi, devo dire la verità ha colpito la qualità e l’economicità del cibo! Provate a prendere una calice di buon vino bianco freddo al punto giunto in qualunque bar italiano e vedete chi vi chiederà solo 80 centesimi in cambio!!!
A Viana, il bellissimo Albergue municipal è realizzato nell’edificio contiguo alle splendide rovine della chiesa di San Pedro. Affacciarsi dalla finestra della camerata direttamente sulla facciata settecentesca e riposare sull’erba, all’ombra, nell’antico cimitero trasformato in un parco da cui si può contemplare una vista panoramica impressionante delle mura medievali e della regione della Rioja, sono l’ennesimo ricordo indelebile di questa esperienza.
Cammino di Santiago: da Viana a Logrono
# | Da | A | Km Giorno | Km Totali | Giorno |
9 | Viana | Logrono | 9,5 | 162,6 | 29/07 |
Il giorno dopo, il 29 luglio ultimo giorno di cammino, lasciamo la Navarra ed entriamo nella Rioja per fermarci subito nella sua città più importate: Logroño.
È una città vera, viva, moderna, il cui centro storico è denso di vicoli e viuzze, dove i “Pinchos” bar regnano incontrastati come a Pamplona. E come a Pamplona non possiamo esimerci dall’assaggiare nuove specialità, nuovi sfizi bellissimi da vedere e ottimi da mangiare per accompagnare Sidra (rigorosamente con la “a” finale, altrimenti non te lo servono) e Vino Blanco che placano la nostra sete.
Il cammino di Santiago: una esperienza che va oltre il viaggio
Di questa esperienza, oltre ai paesaggi stupendi e alla fatica che si trasforma in energia positiva e soddisfazione, ci resteranno i rapporti umani stabiliti con le tante persone incontrate lungo il Cammino.
Il primo giorno, ognuno parte per conto suo da qualche ostello di Saint Jean o arriva direttamente da casa, ma la sera a Roncisvalle, con la sola collegiata in cui dormire e un solo ristorante per mangiare, ho visto per la prima volta tutti assieme i compagni di viaggio.
Nei giorni successivi ognuno poi ha camminato col proprio passo, magari si faceva un tratto insieme per scambiare 2 chiacchiere, ci si superava con un incoraggiamento, ci si trovava nei bar per una pausa, ma la sera ci ritrovavano di nuovo tutti insieme in un paese ogni giorno diverso, nello stesso ostello o per le vie del centro…come una compagnia itinerante che ogni sera mette in scena la propria rappresentazione di città in città.
È così che abbiamo conosciuto Miguel, un signore spagnolo con una memoria prodigiosa per i nomi che camminava con una australiana che regalava spillette del suo paese a chiunque incontrasse; José, un messicano che lavora in California per un ristorante italiano in viaggio con la moglie; 2 ragazze di Livorno coppia di fatto e 2 ragazze rumene, coppia di amiche; Giorgio di Brescia, Matteo di Treviso che correva appresso alla mia Giulia invitandola a cena e lei non se lo filava; Beppe di Monza che faceva quasi 40 km ogni giorno e Roberta, sarda che vive a Legnano, che il primo giorno s’era invaghita di un certo Ciro che però era molto più veloce e che lei inseguiva invano senza mai raggiungerlo; Alessandra di Pisa che sperava di trovarsi un fidanzato, Alessandro di Napoli che con la sua reflex si fermava sempre a cercar paesaggi da fotografate e Marco di Macerata che sta ancora camminando, beato lui!
E poi un ragazzo Danese scottato dal sole, un giapponese che portava solo camice e ogni sera cucinava i suoi piatti tipici (non sapevo usassero tante cipolle in Giappone!!); un francese di colore che parlava da solo, una mamma coreana con la figlia adolescente e una marea di persone, viste magari solo per un momento lungo la strada, che ti lasciano comunque dentro un’immagine indelebile.
Il nostro cammino si è fermato in centro a Logroño, in Placa Santiago per l’esattezza, proprio di fronte alla fuente del Peregrino e alla Iglesia Santiago le Real.
Ripartiremo proprio da questo punto.
La prossima volta.
Testo e foto di Gianluca Sabatini