Non c’è dubbio che il Cammino di Santiago, divenuto negli ultimi anni un fenomeno di portata mondiale, non sia più soltanto un pellegrinaggio verso la tomba dell’apostolo San Giacomo riservato quindi ai più ferventi cristiani. Eppure, questa forma così intensa e comunque spirituale di “Turismo a piedi”, che ti regala tutto il tempo necessario a guardarti attorno e assorbire qualcosa dai luoghi che attraversi e dalle persone che incontri, resta un’esperienza indimenticabile e un’occasione unica per avvicinarsi a se stessi e agli altri, che tutti prima o poi dovrebbero avere la voglia e la fortuna di affrontare.
Il Cammino di Santiago
Dei molti percorsi che portano a Santiago, il più famoso, frequentato e quindi organizzato è quello “Francese” che, partendo appunto dalla Francia subito al di là dei Pirenei, scavalla le montagne ed entra in Spagna per attraversare le regioni della Navarra (boschi e foreste), Rioja (terra di vini eccezionali), Castiglia-Leòn (con gli immensi altopiani stepposi delle Mesetas) e infine della Galizia (terra sempre verde e di cultura celtica molto simile al nord Europa).
Ogni Regione è diversa dalle altre, profondamente lontana da quella Spagna “nacchere e Flamenco” dell’immaginario collettivo che troviamo invece tipicamente in Andalusia. In questo breve diario, vi racconterò della Navarra: regione che ho attraversato quest’anno dividendo il mio ideale Cammino in più tappe da realizzare negli anni, come molti lavoratori obbligati dalla limitata disponibilità di ferie potrebbero fare (l’intero percorso di 800km richiede infatti almeno 1 mese di cammino).
Cammino di Santiago: l’itinerario in Navarra
Partiamo insomma il 20 luglio da Roma, carichi di aspettativa e qualche timore (per il caldo, per le vesciche e le ginocchia J ) alla volta dell’aeroporto di Lourdes. Il Cammino effettivo inizia dalla cittadina francese di Saint-Jean-Pied-de-Port (circa 150 km da Lourdes) che a sua volta è collegata via treno solo alla città di Bayonne. Passare da Bayonne è quindi obbligatorio se non si viaggia in auto, sia che vi si arrivi da Lourdes (volo ryanair) che da Bordeaux o Biarritz, a seconda delle rotte delle diverse compagnie aeree.
Cammino di Santiago: da Saint Jean Pied de Port a Uhart-Cize (Orisson)
# | Da | A | Km Giorno | Km Totali | Giorno |
1 | Saint Jean Pied de Port | Uhart-Cize (Orisson) | 7,4 | 7,4 | 21/07 |
Saint-Jean PdP è una cittadina dalle case di pietra e i tetti in ardesia, uscita da un libro di fiabe. Si accede al suo minuscolo centro medievale attraverso un ponticello di pietra e un portale, e proprio da lì la mattina del 21, dopo una prima notte all’Albergue Municipal (il più economico, 10€ a letto con la colazione) inizia il nostro “Cammino”.
Il cielo è spesso grigio e nebbioso in questa regione dei Pirenei; la strada, stretta e poco frequentata, esce dal centro di Saint-Jean e sale rapida e ripida verso i monti. Si percorrono circa 6 km sull’asfalto prima di tagliare i tornanti attraverso un sentiero che 2 km dopo porta all’ultimo rifugio disponibile prima della vetta e della discesa fino a Roncisvalle. Il Refuge Orisson è uno splendido rifugio di montagna, con una terrazza aperta sulla vallata che, dopo 8 km di dura salita, convincerebbe anche uno stambecco a fermarsi per una sosta di ristoro.
Noi abbiamo cenato e passato la notte lì, anche se in molti hanno invece proseguito fino alla conclusione “ufficiale” della prima tappa a Roncisvalle. Il mio consiglio è quello di non dormire a Saint-Jean (dove gli ostelli sono tutti troppo cari, ad eccezione del municipal) e salire subito ad Orisson per partecipare alla “Cena del Pellegrino”, così da spezzare comunque la prima tappa che altrimenti prevederebbe 28 km durissimi fino a Roncisvalle, col rischio di forzare troppo il primo giorno e rovinarsi poi il proseguo del Cammino.
La “Cena del Pellegrino” ad Orisson è un’esperienza emozionante, non solo per la qualità del cibo (semplice, come d’uso tra i Peregrini, ma ottimo) quanto per la tradizione del “giro di tavolo” portata avanti dal gestore Jan Jack. Persone provenienti da tutto il mondo, arrangiandosi tra inglese, spagnolo e lingua madre, si alzano e si presentano agli altri raccontando qualcosa di se e delle proprie motivazioni. Quella sera c’erano Italiani, Olandesi, Belgi, Francesi, Messicani, Giapponesi, Coreani, Tedeschi, Rumeni e Norvegesi e quella breve presentazione tra le nebbie dei Pirenei, è tra i momenti che ci rimarranno per sempre nel cuore.
Cammino di Santiago: da Uhart-Cize (Orisson) a Roncisvalle
# | Da | A | Km Giorno | Km Totali | Giorno |
2 | Uhart-Cize (Orisson) | Roncisvalle | 18,3 | 25,7 | 22/07 |
Il 22 mattina, all’alba, col sole che nasce proprio davanti alla terrazza di Orisson, continuiamo a salire verso il valico di Roncisvalle: il luogo mitologico della battaglia dove trovò la morte il Paladino Orlando, come cantato nel poema della Chanson de Roland. Proprio al valico infatti, in una meravigliosa piana verdeggiante, i soldati francesi di ritorno da una campagna in Spagna, furono assaliti da un’imboscata Basca. Carlo Magno passò indenne, ma Orlando e i suoi compagni nelle retrovie non ce la fecero e il prode Paladino, così si narra, morì nello sforzo sovrumano di suonare l’allarme col suo corno olifante.
Superato il valico e i panorami strepitosi in cui lo sguardo si perde, si scende a perdifiato tra i boschi fino al meraviglioso Monastero della collegiata di Roncisvalle. Non ci sono altri luoghi per dormire qui, e questo ci da l’occasione di vedere tutti riunite le persone che poi nel corso dei giorni successivi ritroveremo sempre lungo il cammino e con cui si stringeranno inevitabilmente legami molto forti di intimità e fatica.
Qui, nella chiesetta in stile gotico la leggenda narra siano sepolte le ossa dei soldati morti con Orlando, anche se si tratta in realtà delle ossa di pellegrini morti presso l’Hospital nel corso dei secoli. Siamo a mille metri, tra boschi e montagne, e la sera il freddo è pungente.
Cammino di Santiago: da Roncisvalle a Zubiri
# | Da | A | Km Giorno | Km Totali | Giorno |
3 | Roncisvalle | Zubiri | 21,5 | 47,2 | 23/07 |
Il 23 ci si sveglia come sempre prestissimo, i primi pellegrini si alzano già alle 5.30, ma noi resistiamo nei sacchi a pelo in camerata fino alla 6.30. In ogni caso, per quanto questa sia una vacanza, nessun Peregrino si metterà mai in cammino oltre questi orari, un po’ per anticipare il caldo, un po’ in considerazione dei 20/30 km che dovrà percorrere per arrivare a procacciarsi un nuovo letto, prima di fare il bucato e sperare che il tutto si asciughi in tempo per il giorno dopo.
Percorriamo in un giorno 21,5 km che salgono e scendono attraverso boschi e splendidi pascoli pieni di mucche e pecore fino a Zubiri. Qui è meraviglioso immergere i piedi stanchi nelle acque del rio Arga, proprio di fronte al bellissimo puente de la Rabia, che deve il suo nome alla credenza popolare secondo cui facendo fare agli animali tre giri sotto il pilone centrale, questi sarebbe guariti dalla “rabbia”.
Cammino di Santiago: da Zubiri a Pamplona
# | Da | A | Km Giorno | Km Totali | Giorno |
4 | Zubiri | Pamplona | 20,4 | 67,6 | 24/07 |
Il giorno dopo i kilometri sono poco più di 20; ne servono 10 nel bosco, camminando accanto al fiume e alle sue rapide per arrivare al primo bar, nel villaggio di Zurian, dove gatti e galline docilissime si muovono tra i tavolini e si lasciano coccolare dai pellegrini a riposo. Al termine della tappa raggiungiamo la prima grande città della Navarra: Pamplona. La città dei Pinchos.
Gli spagnoli, che fino alle 19 restano segregati in casa creando una città fantasma, all’improvviso invadono le vie del centro storico. Entrano in un bar, bevono un bicchiere accompagnandolo con una “tapa” (che in Navarra si chiama rigorosamente “pincho”) e passano al bar successivo: un altro bicchiere e un altro pincho e via così fino a tarda sera…Potevamo noi esser da meno?!?! L’unico limite è il rigoroso orario imposto dagli Albergues che alle 22 chiudono le porte comandando i pellegrini al riposo.
I Pinchos meritano una lode a parte: prelibatezze in miniatura, vere e proprie architetture artistico-gastronimiche esposte in bella mostra sui banconi dei bar, seducono prima gli occhi e poi il palato del più ascetico del pellegrini!
Cammino di Santiago: da Pamplona a Puente la Reina
# | Da | A | Km Giorno | Km Totali | Giorno |
5 | Pamplona | Puente la Reina | 24 | 91,6 | 25/07 |
Si riparte dall’Albergue Municipal Jesus y Maria di Pamplona, dove abbiamo dormito tra le suggestive navate di una cattedrale sconsacrata, alla volta di Puente la Reina. Lungo questo percorso si sale attraverso campi di grano e girasoli fino all’alto del Perdon: un’altura disseminata dalle pale del più grande parco eolico della Navarrra, dalla cui cresta lo sguardo spazia incontrastato sulle infinite vallate che si trovano sia a destra che a sinistra. Sulla cima dell’Alto del Perdon ci fermiamo in uno dei luoghi simbolo di tutto il Cammino: qui infatti sono state installate in forma di monumento delle statue in ferro battuto che rappresentano i peregrini in cammino verso Santiago.
Sulla schiena di un cavallo è incisa la frase “Donde se cruza el camino del viento con el de las estrellas” (dove si incrocia il cammino del vento con quello delle stelle), che allude al vento incessante che spazza questa altura (da cui il parco eolico) e alla leggenda secondo cui la tomba dell’apostolo Giacomo fu ritrovata proprio grazie all’indicazione di una stella all’eremita Pelayo nell’813.
Si scende, si scende, e ancora si scende, a scapito delle ginocchia ormai furenti, fino a Puente la Reina: una cittadina distesa lungo il Cammino e sorta grazie ad esso, la cui peculiarità è il bellissimo Puente costruito nel XI secolo proprio per consentire ai pellegrini di attraversare il rio Arga.
… Il diario di viaggio “La prima regione del Cammino di Santiago: la Navarra” continua…
(online la seconda parte)
Testo e foto di Gianluca Sabatini
Io l ho percorso tutto in 37 giorni. Un esperienza pazzesca
Che meraviglia! Se ti va di raccontare la tua esperienza sul mio blog contattami in privato! 😉