Santiago di Compostela

Cammino Portoghese di Santiago: l’arrivo a Santiago di Compostela

Siamo in dirittura di arrivo. Fioranna è quasi arrivata a Santiago di Compostela. Ha concluso il suo primo Cammino. Le emozioni sono state tante e ancora molte ne arriveranno. Ecco l’ultima parte del suo racconto.

Buon Cammino!

Cammino Portoghese di Santiago

Cammino Portoghese di Santiago (parte 1 di 4)

Leggi la prima parte del Cammino Portoghese di Fioranna!

Cammino Portoghese di Santiago: da Porto a Santiago di Compostela

Cammino Portoghese di Santiago: da Porto a Santiago di Compostela

Cammino Portoghese di Santiago (parte 2 di 4)

Leggi la seconda parte del Cammino Portoghese di Fioranna!

Cammino Portoghese di Santiago: al confine tra Portogallo e Spagna

Cammino Portoghese di Santiago: al confine tra Portogallo e Spagna

Cammino Portoghese di Santiago (parte 3 di 4)

Leggi la terza parte del Cammino Portoghese di Fioranna!

Cammino Portoghese di Santiago: mille panorami, mille emozioni

Cammino Portoghese di Santiago: mille panorami, mille emozioni

Cammino Portoghese di Santiago
(parte 4 di 4)

Tappa 12 : da Padrón a Santiago de Compostela

Cammino Portoghese di Santiago

Più precisamente dal Monastero di Herbon a Santiago de Compostela: 25+3 km

Devo dire che è stata la tappa più noiosa di tutto il cammino… tutto il percorso si svolge intersecando più volte la strada statale e passando su stradelle a destra o a sinistra di essa; non ci sono bei paesaggi, ma solo piccoli paesi, qualche pezzo ombreggiato, qualche chiesetta, gli horreos sempre presenti , tanti pellegrini e le colonnine che implacabilmente ogni 300-400 metri ti indicano quanto manca a Santiago.

E se io non lo volessi sapere? Il mio stato d’animo questa mattina era quello di arrivare il più tardi possibile o perfino di non arrivare. Non sentivo l’entusiasmo di essere arrivata alla meta ambita, anzi andavo più lenta del solito anche se sono partita prima dell’ora della colazione al monastero. Il premuroso volontario mi ha voluto lo stesso dare prima di uscire una tazza di quel caffè leggero che stava preparando insieme a latte con il pane tostato per gli altri pellegrini. Non avevo nemmeno il mio bastone ad accompagnarmi perché dimenticato definitivamente al monastero!

Ero arrivata, tutto era finito e mi dispiaceva che questa dimensione errante non sarebbe continuata all’infinito. Ho capito che potrei anche viverci con l’essenziale e che spesso quello che pensiamo siano cose necessarie, non lo sono affatto!

Tutto ciò che mi occorreva per vivere era dentro uno zaino e la leggerezza di portarmi dove volessi “la mia casa” mi ha affascinato e mi ha reso più libera da tante false schiavitù.

Volevo fare l’ultima tappa da sola come avevo fatto la prima e, nonostante i numerosi pellegrini che camminavano con me, sono riuscita nel mio intento. Qualche amico pellegrino con cui ho condiviso tappe e Albergue mi è passato accanto salutandomi calorosamente, ma proseguendo con il proprio passo e gliene sono stata grata.

Sapevo della delusione che avrei avuto, una volta arrivata nella piazza della Cattedrale invasa da pellegrini e turisti, e infatti l’ho rimandata al pomeriggio, nonostante fossi arrivata alle 13.

In questo cammino ho vissuto aspetto comunitario e aspetto solitario e mi è piaciuto riuscire a trovare un equilibrio tra i due, il che non è così facile.

In tutte le tappe mi è piaciuto partire presto anche prima dell’alba… la sensazione di andare leggera, da sola, senza paure verso qualche posto ancora non conosciuto, mi affascinava. Intraprendere un cammino e volgersi verso il nuovo affascina e intimorisce, ma con questo cammino ho accumulato energia e forza che sentivo di avere, ma che non avevano modo di espandersi.

Domani messa nella cappella per gli italiani con Don Fabio come raccomandano tanti pellegrini… forse la sua meditazione mi svelerà aspetti del cammino che non ho considerato e sono quasi certa che ascoltarlo mi aiuterà una volta tornata.

Un abbraccio caloroso a chi sta percorrendo i posti già visti, a chi lo sta progettando e a chi sta rivivendo il suo cammino attraverso le mie parole.

Cammino Portoghese di Santiago

Santiago di Compostela

Sono in viaggio per Finisterre con l’autobus dopo la giornata di ieri passata a Santiago. La parte più bella e intensa è stata la mattina in Cattedrale: qui ho assistito alla meditazione e alla messa di Don Fabio Pallotta. Devo dire che sono rimasta colpita dall’umanità e apertura mentale di Don Fabio. La sua meditazione ti fa capire che tutti i vari motivi per cui uno fa il cammino (situazione di rapporto di coppia, lutto, malattia, cambiamento di vita, ecc.) diventano insignificanti davanti al senso di arrivare in questo posto straordinario dove è conservato il corpo dell’Apostolo Giacomo: siamo vicini a colui che ha visto ed è stato con Gesù e che ha dato la sua vita per lui essendo certo della Resurrezione.

Santiago di Compostela

Giacomo non ha fatto cose eccezionali nella sua vita, ha avuto solo questa fortuna. La meditazione di Don Fabio ti aiuta a vedere diversi aspetti di questo Cammino a cui forse non avevi pensato; ripercorre il significato di espiazione della colpa che aveva nell’antichità e arriva a parlare del significato e delle motivazioni che muovono noi adesso a farlo. Don Fabio dà la possibilità di far dire una messa per una persona che ci è cara (soprattutto vivente) segnalandola a lui attraverso la nostra e-mail e lui ci comunicherà quando sarà la messa per lei nella cappella della Cattedrale di Santiago. Inoltre, chi vuole, può avvicinarsi al sacramento della confessione attraverso di lui.

Ho terminato la mia presenza in Cattedrale con la visita alla tomba di San Giacomo e la visita al Portico della Gloria (da poco restaurato); c’è generalmente una lunga fila e fanno passare a gruppi di 25 persone, ma la mattina presto o anche nel pomeriggio tardi la fila è possibile farla con l’attesa di circa un’ora. Anche il Museo del pellegrino accanto alla Cattedrale è interessante; occorre sempre portare la credenziale con noi, perché ci sono sconti in diversi posti per l’entrata.

Questa mattina ho dato l’ultimo sguardo ad una Santiago semideserta; c’è qualcuno dei miei amici pellegrini che è subito ripartito per Finisterre a piedi, perché gli è bastato un pomeriggio nella confusione di Santiago e ha voluto subito ritornare nella dimensione del cammino e posso capirlo. Se avessi avuto qualche giorno in più, lo avrei fatto anch’io!

Santiago di Compostela

L’autobus per Finisterre parte dalla stazione degli autobus di Santiago vicino alla sede dei pompieri. Il biglietto l’ho fatto alla Stazione degli autobus che ho raggiunto a piedi e costa 9.85 euro e impiega circa due ore; dopo avere percorso l’AG 56, l’autobus segue la costa con uno splendido panorama e attraversando i paesi costieri.

Mi appresto a godermi questa giornata di riposo a Finisterre.

Vi riporto che cosa si dice di Finisterre o Cabo Fisterra: “La tradizione tramandata nei secoli dagli antichi pellegrini medievali vuole che dopo aver raggiunto la città di Santiago ed aver pregato sulla tomba del santo apostolo di Gesù, dopo essersi purificati con il bagno nelle gelide acque dell’Oceano Atlantico e dopo aver aver bruciato i vestiti indossati durante il cammino o parti di essi si assista al tramonto nel punto più estremo della costa europea, Fisterra

Qui i pellegrini raccoglievano la conchiglia di Santiago per dimostrare che avevano percorso il cammino.

Finisterre o Cabo Fisterra

cammino portoghese di Santiago di Compostela

Ieri è stata una giornata di riposo a Fisterra. Ho alloggiato all’Albergue Cabo da Vila. Hanno letto in dormitorio e camere sia doppie che singole. Mi sono concessa una camera singola incantevole a €30 e mi sono addormentata con lo stridio dei gabbiani. La proprietaria e la figlia parlano italiano e si può riservare chiamando. Sono molto gentili.

Escursione di rito al faro e sole e mare in una piccola spiaggetta. Questa mattina in autobus per Muxia e poi è veramente terminato questo cammino. So già che ce ne saranno altri oltre al cammino quotidiano che mi attende al ritorno… la nuova forza che questo cammino mi ha dato mi aiuterà a superare difficoltà e impegni che mi attendono.

cammino portoghese di Santiago di Compostela

Muxia

Ultimi momenti sulla costa galiziana… visita di Muxia e poi autobus per Santiago di Compostela.

Devo dire che Muxia mi ha colpito più di Finisterre… il promontorio con la chiesa, il Santuario della Vergine della Barca, che si protende nell’oceano è veramente molto bella; è contornata da massi di pietra tondeggianti levigati dal mare e accanto nel 2002 è stato eretto un monumento A Ferida ( La ferita) in ricordo della tragedia della petroliera Prestige che dette luogo ad un’enorme catastrofe ecologica. Mi ha colpito molto in questa parte della costa galiziana le scogliere ostili e l’oceano insidioso da una parte e le spiaggette bianche e che invitano al riposo dall’altra.

Lì, su quella punta di terra che si protende nell’oceano sono accostati insieme, da una parte, i simboli della forza del mare con le enormi pietre levigate e il monumento che simboleggia la tragedia provocata da essa e dall’imperizia dell’uomo e dall’altra, la fede dell’uomo, che, nonostante tutto, si affida a Dio per quel mare che gli permette di vivere.

santiago di compostela

Il Cammino è finito!

In partenza… i giorni del cammino sono volati… sei in un’altra dimensione che non ti è usuale

… l’unico tuo pensiero sono le tappe da fare… quello che hai lasciato a casa ti sembra lontano, infinitamente lontano (specialmente se sei partito solo) e questa parentesi in certi momenti è la vita che vorresti, distaccata da tutto e da tutti.

Nuove amicizie e nuovi posti e in questa dimensione ti senti bene, pieno di energia, senza stress e preoccupazioni… ti riempi gli occhi , fatichi, ma la fine non te ne accorgi se tutto va bene… Incontri persone che non sanno niente di te, ma è amore a prima vista e ti senti accolto e sostenuto; i rapporti umani sembrano molto più facili…

Ora la parentesi è finita… si ritorna al quotidiano, al nostro qui ed ora, rafforzati da questa esperienza, ma già parliamo con altri pellegrini dei cammini da loro percorsi e raccontiamo il nostro con entusiasmo…

Testo e foto di Fioranna Salvadori

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