Largo di Torre Argentina

Largo di Torre Argentina, l’antica Roma ed i suoi gatti

Largo di Torre Argentina è uno dei luoghi a mio parere più sottovalutati a livello turistico ed archeologico di Roma. Situato in una zona molto centrale, tutti i romani ed i turisti che si recano nel centro storico della città eterna, transitano davanti la zona ma quasi nessuno si sofferma ad osservarla e molte poche persone sanno di cosa si tratta.

Largo di Torre Argentina: la storia

Iniziamo dal nome: la Torre che oggi si vede nella piazza è la Torre del Papito mentre il nome “Argentina”, che nulla ha a che fare con questa torre, deriva da Argentoratum (attuale Strasburgo), città natale di Johannes Burckardt, cerimoniere papale che chiamà Argentina la Torre inclusa nel suo palazzo, oggi sede del Museo Teatrale.

L’area archeologica, seppure così poco valorizzata, è tra le più importanti della antica Roma: ad esempio è qui che avvenne la congiura mortale ai danni di Giulio Cesare.
Sono presenti i resti di quattro templi e sono ben visibili diverse colonne (resti del Porticus Lentulorum) e diverse strutture risalenti al medioevo: il Tempio di Giuturna, del 241 a.C. su cui in epoca successiva venne edificata la chiesetta di S.Nicola de’ Cesarini; il  Tempio della Fortuna del Giorno Presente, con accanto lo Statio Aquarum, sede amministrativa della gestione delle acque dell’antica Roma; un Tempio dedicato a Feronia, probabilmente il più antico dell’area archeologica ed il Tempio dei Lari Permarini.

Largo di Torre Argentina oggi

Sulla piazza oggi si affaccia il Teatro Argentina, il Il palazzetto del Burcardo, oggi sede della SIAE della Biblioteca e Museo teatrale del Burcardo. E’ ben visibile la Torre del Papito, con annesso un piccolo edificio neo-medioevale.

I gatti di Largo di Torre Argentina

Ma il vero motivo per cui oggi la piazza è nota, è la presenza di una cospicua colonia felina, divenuta famosa fin dai tempi di Anna Magnani, che si recava tra i resti archeologici per dare da mangiare ed assistenza ai tanti gatti che ancor oggi popolano la zona. Sono moltissime le foto che ritraggono mici di ogni razza tra le colonne e sui resti dell’antica Roma, tanto da trovarne anche nei negozi di souvenir tra cartoline e calendari.

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