Gente del Sud. Storia di una famiglia.

Gente del Sud. Storia di una famiglia. I luoghi del libro.

Non leggo spesso libri che raccontano storie vere o per lo meno realistiche. Preferisco i romanzi di fantascienza o, ancora meglio, intrighi e misteri ambientati nel medioevo. Insomma libri che mi portano fuori dalla realtà e mi consentono di vivere per qualche ora in realtà parallele e parascientifiche. Quando però mi sono imbattuta in Gente del Sud. Storia di una famiglia. il titolo mi ha incuriosito. Io e Corrado siamo orgogliosamente del sud ma sono mesi che non ne vediamo i confini, ed ho pensato che leggere le vicissitudini narrate nel libro mi avrebbe fatto bene.

Gente del Sud. Storia di una famiglia.

Il libro

Il libro racconta la vita dei membri della famiglia Parlante, dalla fine del 1800 fino ai nostri giorni, in un arco temporale così vasto che vede l’alternarsi di generazioni, di tradizioni e alcune delle vicende storiche, drammatiche ed importanti, che hanno segnato lo scorso secolo: la Prima Guerra Mondiale, il Fascismo, la Seconda Guerra Mondiale, la caduta della Monarchia; allo stesso tempo vengono raccontati i progressi tecnologici: l’arrivo del telefono e dell’automobile prima di tutto, ma anche lo sviluppo di agricoltura ed industria ed il fenomeno dell’emigrazione.

Uno spaccato di storia, ambientato prevalentemente in Puglia, nella mia amata Puglia, ma che porta il lettore anche oltre confine, in Slovenia, per esempio.

Non sono una appassionata di storia, ma il racconto è così avvincente da avermi incuriosito. Perchè la storia non è la protagonista del libro, pur giocando un ruolo fondamentale. I veri protagonisti sono i personaggi che animano la famiglia, con le loro personalità contrastanti, con la voglia di rivalsa su un territorio a volte aspro e amaro, a volte generoso e accogliente.

Un territorio che fa da sfondo alla narrazione e che spesso diventa un co-protagonista. Perchè sarebbe impossibile narrare le vicende della famiglia Parlante prescindendo dalle loro origini contadine, da quella terra che tanto offre e tanto toglie, ma che bisogna amare, perché è li che si affondano le proprie radici e solo rafforzandole ci si può innalzare con lunghi rami fino al cielo.

Non voglio raccontarvi la trama, sarebbe riduttivo. Dalla introduzione che vi ho fatto è chiaro che le vicende degli uomini e delle donne della famiglia Parlante si intrecciano tra di loro e alla storia d’Italia: alcune persone andranno in guerra, altre saranno sostenitrici della modernità, altri ancora vedranno nel Fascismo il futuro della Nazione, alcuni soffriranno per l’eccessiva emancipazione, altri invece resteranno per tutta la vita a sostegno della Terra, come unica vera risorsa da possedere.

Tutti però raccontano una cosa: la propria terra d’origine e la famiglia sono il bene più grande di ogni uomo, nonostante a volte allontanarsi sia l’unica scelta possibile.

L’autore

Raffaello Mastolonardo è un bancario barese, nato e cresciuto in Puglia. Agli inizi del 2000 scopre la sua vocazione artistica e pubblica nel 2005 un libro di poesie Emozioni. Nel 2008 pubblica il suo primo romanzo, di grande successo, Lettere a Leontine, seguito nel 2013 da La Scommessa. Per gioco o per destino. e nel 2018 da Gente del Sud. Storia di una famiglia.

Gente del sud: i luoghi del libro

Il libro è il rifacimento romanzato della storia della famiglia dello scrittore ed è per questo che è ambientato quasi interamente in Puglia, in una regione, quella dello scorso secolo, ben diversa dal quella che conosciamo oggi ma dove sono riconoscibili alcuni luoghi tutt’ora presenti.

Vi segnalo i luoghi più importanti che accolgono la narrazione, cercando di risalire all’attuale corrispondenza.

Balsignano

Tutto il romanzo ruota attorno a questo piccolo paesino dell’entroterra pugliese. Balsignano però non esiste. O meglio, esistono solo i ruderi di un casale del XII secolo. Lo precisa lo stesso autore ad inizio del libro. Balsignano è un luogo di fantasia che unisce angoli di posti cari allo scrittore, primi fra tutti Modugno, Altamura e Andria.

Matera/Napoli

Altri due luoghi del Sud, seppure non pugliesi, che compaiono fin da subito nel libro.
Una Napoli devastata dalla seconda ondata di colera, che non risparmia nessuno; ed una Matera dove gli asini circolano liberi tra i sassi e le persone.

Conversano

Di Conversano viene raccontato il bel centro storico in pietra, con il Castello degli Acquaviva d’Aragona, la Cattedrale Romanica ed i vicoli stretti che accompagnano i protagonisti fino al Convento e alla Chiesa di Santa Rita (oggi Chiesa Rettoria dei Santi Cosma e Damiano).

Un’esplosione di stucchi dorati d’ogni foggia e grandezza decorava la chiesa dal pavimento al soffitto. Foglie d’acanto, angeli, elaborate architetture plastiche, statue di santi e affreschi sulle pareti testimoniavano la potenza del Signore e della sua Chiesa sulla Terra”

gente del sud

 

Castellaneta

La Castellaneta del libro è un luogo che ora non esiste più: ruderi persi tra una palude malsana a ridosso del mare. Ci sono voluti interi decenni e molte morti per bonificarla e rendere il paese quello che è oggi, una splendida località turistica in provincia di Taranto, il cui centro storico a 20 km dal mare, è circondato da campagne e piccoli monti rocciosi.

I luoghi della Prima Guerra Mondiale

Inizia la guerra e molti giovani (e giovanissimi) italiani sono chiamati a difendere il confine. Dal più profondo sud si ritrovano per la prima volta in viaggio verso una Italia mai vista, che non conoscono, quella del nord, in cui non riescono a ritrovare nulla di quello che è a loro noto. A cominciare dalla lingua, dialetti talmente tanto diversi da rendere difficile la comunicazione. Ma in guerra si sa, si parla con gli occhi. E quelli sono uguali per tutti: spaventati e con tanta voglia di tornare a casa ma, nonostante tutto, con la medesima voglia di difenderla questa Italia fatta di genti diverse. E si va al confine, nel Friuli Venezia GiuliaGradisca, Monte Pogoda, Gorizia, Sabotino, il Fiume Isonzo…  fino ar arrivare in Slovenia, sul Monte Velika e a Pacinka.

Bari

gente del sud

Bari viene citata molte volte nel libro. E’ il capoluogo di regione, la priva vera città a cui tutti, venendo dalle campagne circostanti, aspirano con ammirazione, un luogo diverso dai paesi a cui sono abituati, dove la vita scorre in modo completamente differente, tra negozi, locali ed abitudini nuova.

Non a caso vengono descritti dettagliatamente il Teatro Margherita e la Fiera del Levante, il primo per la possibilità di un divertimento culturale ignoto a chi viene dai borghi circostanti e prerogativa di ricchi mercanti e signorotti, il secondo come punto di accesso al progresso e al nuovo commercio, che vede prosperare gli scambi interregionali prima ed internazionali poi.

…il teatro Margherita che sorgeva su palafitte in cemento in mezzo al mare…
…con più ordini di palchi, stucchi dorati dappertutto e luce elettrica a profusione. La platea era gremita di tavoloni attorno ai quali erano accomodati e rilassati uomini eleganti che fumavano sigarette e sigari, bevendo dai calici vino bianco o forse champagne.

Milano

Milano è raccontata come la città italiana delle possibilità: qua si recano i piccoli commercianti che sperano di ingrandire il proprio giro d’affari e tutti coloro che cercano il progresso. Non a caso viene citata la Stazione Centrale, punto di accesso principale della città, il traffico e la Borsa.

Ad impressionarlo fu subito la stazione che gli sembrò una cattedrale.

…un incredibile via vai di gente, viali larghi e lunghi che non finivano mai, carrozze e sopratutto automobili quante non ne aveva mai viste tutte insieme.

Le Masserie dell’Alta Murgia

I protagonisti vivono tra Balsignano e la campagna circostante, dove costruiscono diverse masserie. Le tre principali, che nel libro vengono descritte come grandi case di campagna in pietra, sono tuttora esistenti e trasformate in luoghi di ospitalità di lusso: Masseria Redenta, Masseria San Michele e Masseria Solagne.

Del Morrone, la prima campagna della famiglia Parlante, dove è stato in visita l’allora presidente Luigi Einaudi (che storicamente ha visitato parte della regione) e di Grotta Paglicci, dove si nascose l’amico ebreo della famiglia Parlante, non ho trovato riferimenti attuali. O meglio, Grotta Paglicci si trova sul Gargano e ha delle incisioni rupestri piuttosto notevoli, e la Masseria Morrone è ad Ostuni. Non so dirvi se siano questi i luoghi raccontati o hanno solo ispirato lo scrittore. In ogni caso, descrivono perfettamente la campagna pugliese e la situazione di contadini e piccoli proprietari terrieri dello scorso secolo.

Ora non vi resta che andare in Puglia e cercare voi stessi i luoghi del libro Gente del Sud. Nel frattempo date una occhiata agli altri articoli della mia rubrica Viaggi dal Divano.

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