Avete presente quei locali tutti a vetro che, anche solo passandoci davanti, siete portati a guardar dentro e ad esclamare “che posto carino”? Ecco, il Trecca Bistrot è così. Già dai tavoli in legno messi sul marciapiede, con vasi di glicine (finti) appesi in perfetto stile shabby chic, si intuisce la cura per i dettagli che viene poi completamente confermate entrando nel piccolo ristorante. Pochi posti nella sala interna, un bancone a vista ed una lavagna con i piatti del giorno (non sempre presenti).
Noi l’abbiamo scoperto grazie ad una coppia di amici che avevano già avuto modo di provare il Trecca Bistrot. E così, fidandoci del loro giudizio (e abbiamo fatto molto bene!), ci siamo tornati insieme in un caldissimo mercoledì di agosto. In casi come questo è sicuramente meglio mangiare dentro, deliziati dalla presenza di una piacevolissima aria condizionata.
Il menù è semplice, una sola pagina, pochi piatti per ogni portata che, come direbbe Gordon Ramsey :-), è una grande nota di merito: impossibile riuscire a preparare mille sughi differenti e pensare che siano tutti freschi e cucinati al momento!
La cucina è romana ma rivisitata: troverete quindi i classici della cucina tradizionale, con qualcosa in più, piatti con i tipici ingredienti utilizzati nelle trattorie ai quali vengono aggiunti altri elementi. Le pietanze sono servite in modo molto curato e gradevole.
Proprio per restare nel pieno della “romanità”, io ho scelto come antipasto un Tortino di cicoria con crema di parmigiano, servito con della focaccia calda molto ben condita (olio e sale qb ossia in abbondanza 🙂 ) e come primo una Gricia con asparagi. Non so se conoscete la Gricia, uno dei primi classici della cucina romana: guanciale, pecorino e pepe nero. Mi è stato servito un piatto di tonnarelli enorme, cotto alla perfezione e condito tanto e bene! Il tocco in più dell’asparago chiudeva la ricetta in bellezza. Davvero una cena ottima.
Corrado si è buttato sul pesce e anche lui ne è uscito ben soddisfatto: Er Polpo “sbagliato”, servito con burrata e pomodorini e presentato come una sorta di tortino, davvero bello a guardarsi e molto buono (ovviamente ho assaggiato più volte!!) e Paccheri con gamberoni, ricotta confit e pistacchi.
Per concludere la serata scegliamo un Cannolo Rottamato e un Profiteroles fai da tè’: simpatici i nomi, ben rappresentativi dei piatti serviti, e dolci di buona qualità.
Il conto è nella media, circa 25 € a testa, con la sola acqua, ma vi assicuro che siamo usciti dal locale più che sazi e molto contenti dei piatti scelti. In più, considerando il numero di coperti limitato, si riesce a cenare e chiacchierare in serenità e con molta calma.