Dopo averci fatto vivere le emozioni del loro viaggio a Viareggio, Genova e Pisa, oggi Danilo ci porta a Firenze e ci racconta una giornata trascorsa tra arte e paesaggi che sembrano quadri.
Alla scoperta di Firenze
Terza tappa del nostro viaggio estivo è stata Firenze. Adoro questa città e ci sono stato molte volte, conoscendola a fondo e ho voluto portarci i miei ragazzi affinché respirassero un po’ di aria di cultura e di bellezza. Partiamo al solito da Massa e in circa un’ora e mezza siamo nei dintorni di Firenze passando tra le splendide colline toscane, con paesaggi che sembrano dipinti per quanto belli. Ci addentriamo verso il centro città con l’intenzione di lasciare la macchina e viverci le sue bellezze camminando.
Ponte Vecchio
Troviamo un garage vicino a ponte vecchio, lasciamo l’auto e iniziamo il nostro tour. Il primo posto che visitiamo è proprio Ponte vecchio. I ragazzi hanno gli occhi sbarrati nel vedere il paesaggio così inusuale ma splendido che si staglia davanti a noi. Il ponte, con la sua storia, i suoi negozietti sopra, il via vai delle persone…posto unico al mondo senza dubbio. Camminarci sopra è come entrare in un’altra epoca, sembra di rivivere i tempi della Firenze antica, sembra quasi di vedere le persone commerciare in strada come era nel 1500, al tempo in cui su quel ponte le botteghe erano per la vendita della carne, poi sostituite dalle gioiellerie dai Medici.
Si nota che questo è un anno particolare e che l’emergenza Covid ha influito perché nonostante ci sia comunque molta gente, non c’è il pienone di turisti tipico di questo posto.
Decidiamo di attraversare il ponte e di soffermarci sui mille scorci che si aprono al nostro passaggio e di terminare questa prima tappa con un artista locale che si offre, per una cifra esigua, di farci un ritratto.
Uffizi
Portiamo via quel ricordo e ci dirigiamo verso piazza della Signoria che vediamo in lontananza mentre camminiamo ma girando per i vicoli a piedi ci troviamo di fronte all’entrata degli Uffizi.
Dubbioso sull’entrare in questa galleria chiedo il parere ai ragazzi che invece entusiasti vogliono entrare.
Sorpreso compro i biglietti e ci tuffiamo in quel vortice di stanze piene di cultura e di arte che tanto il mondo ci invidia. E non c’è dubbio sul perché. Ammiriamo a bocca aperta la nascita di Venere e la primavera del Botticelli, l’annunciazione di Leonardo Da Vinci e con un po’ di timore anche la testa di Medusa del Caravaggio.
Con stupore vedo i ragazzi che passano con interesse da una stanza all’altra senza battere ciglio, stupiti da cotanta bellezza che ad ogni nuovo passaggio di presenta davanti a noi.
Visitiamo tutte e 45 le sale e usciamo soddisfatti e convinti di aver visto uno dei posti più belli e unici del mondo.
Io sono piacevolmente sorpreso dall’interesse e dalla resistenza dei miei figli nel vedere un museo, una galleria comunque molto corposa. Non è usuale credo che due bambini di 9 e 12 anni siano cosi sensibili alla cultura e alla bellezza. Bene cosi!
Mangiare panzanella e fiorentina a Firenze
Ma siamo a Firenze ed è quasi ora di pranzo quindi cerchiamo un’osteria dove poter degustare i cibi locali e girando tra i vicoli ci imbattiamo proprio in una tipico ristorante fiorentino.
Ci sediamo, atmosfera familiare e arredamento classico, molto popolare, come stavamo cercando.
Ci tuffiamo in pochissimo tempo in due piatti tipici della città: la panzanella o pane zuppo, con cipolla, olio aceto e sale, tanto per preparare i nostri stomaci e poi la classica bistecca Fiorentina, ne prendiamo una da 1,3 kg e ci mangiamo tutti e tre assieme. Credo si stiano ancora leccando i baffi. Terminiamo il pranzo con un dolce e ci rimettiamo in marcia.
Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio e Santa Maria Novella
La prossima tappa è piazza della signoria e palazzo vecchio, andiamo ad ammirare il David di Michelangelo e passeggiamo per quelle strade che profumano di storia.
Tra una foto e un’altra torniamo a riprendere la nostra macchina, con cui ci spostiamo per andare ad ammirare la maestosità di Santa Maria Novella.
I ragazzi sono stanchi, abbiamo camminato molto e prendiamo quindi la strada del ritorno, durante il tragitto l’argomento principale è quanto fosse grande la Bistecca che ci siamo mangiati e quanto fosse succulenta.
Torniamo nel nostro hotel stanchi ma soddisfatti per aver visitato una perla della cultura italiana, che il mondo ci invidia.
Testo di Danilo Allegrini