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Pasquino, la più famosa statua parlante di Roma

Pasquino è la più famosa tra le statue parlanti di Roma, le sei statue protagoniste di versi di rivolta tra il XVI ed il XIX secolo. Si trova nel cuore del centro storico, in Piazza Pasquino, laddove via del Governo Vecchio, zona piena di locali e molto frequentata sia da turisti che da romani, diventa via di San Pantaleo.

Pasquino e le pasquinate

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Di se per la statua di Pasquino non ha nulla di particolare. Si tratta di un busto in stile ellenistico molto danneggiato, a cui mancano gli arti e parte del volto, rinvenuta durante alcuni scavi nel 1500 e posta proprio nella piazza sede del ritrovamento.

Le origini del nome sono ignote e tutte legate a leggende: secondo alcuni Pasquino era un poeta satirico noto nel rione, secondo altri un ristorante, per altri ancora un docente di grammatica latina di una vicina scuola, che secondo gli studenti assomigliava alla statua, o ancora un personaggio di una novella del Decamerone di Boccaccio, in cui il protagonista muore avvelenato da una pianta in realtà salvifica.

In ogni caso la statua divenne famosa per le “pasquinate”, ossia biglietti o cartelli appesi al collo della statua (così come delle altre statue parlanti) durante la notte in modo che la mattina fossero leggibili da tutti, prima di esser rimosse. I biglietti erano per lo più versi satirici che denunciavano il malcontento popolare, soprattutto contro i rappresentanti del potere, sia della stato che del clero. A volte venivano usati anche dall’aristocrazia per condannare famiglie rivali.

Pasquino smise di dare voce al popolo dopo la Breccia di Porta Pia ma tornò a “parlare” in occasione dei preparativi per la visita di Hitler a Roma. Oggi qualcuno lascia ancora qualche biglietto vicino la statua, dove, per non rovinare la scultura stessa, è stata posta una piccola bacheca che ha proprio lo scopo di raccogliere i messaggi del popolo.

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