A zonzo per le vie di Milano

Visitare Milano: i consigli di #inviaggiocoiblogger

Milano non è certo la meta turistica d’eccellenza: la città è famosa per la moda, l’eleganza dei locali del suo centro e dei navigli e come centro di business. Eppure ci sono tanto motivi per visitare Milano. Non si tratta solo dello splendido Duomo, che pur da solo varrebbe una visita nel capoluogo lombardo, i capolavori della pinacoteca di Brera e l’Ultima Cena, patrimonio Unesco insieme alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie che ospitano il dipinto. Ci sono tanti luoghi da scoprire a Milano: io, ad esempio, ho adorato, ad esempio, la Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore.  Ecco i consigli di #inviaggiocoiblogger su cosa vedere a Milano ed una colonna sonora sulla città!

Visitare Milano

Sarà che io sono un’appassionata di astronomia e una sognatrice, ma il Planetario Civico Hoepli è uno dei miei luoghi del cuore di Milano. Ci vengo spesso e non finisco mai di stupirmi davanti alla bellezza del cielo e alla perfezione dell’Universo. Questo piccolo planetario si trova all’interno dei Giardini Indro Montanelli a Porta Venezia, fu progettato dal Portaluppi (che ha progettato tanti edifici stupendi in città) e finanziato dall’editore Ulrico Hoepli che lo donò alla città di Milano nel 1929. Il Planetario venne poi inaugurato nel 1930. A tutt’oggi è ancora il più grande planetario esistente in Italia ed è davvero un luogo magico, in grado di meravigliare adulti e bambini. La programmazione è veramente ben fatta, praticamente tutti i giorni ci sono le osservazioni del cielo (alle h19:30 o alle 21 a seconda dei giorni) e diverse conferenza a tema.

http://www.beborghi.com/milano-insolita-10-luoghi-da-non-perdere/

Uno tra i luoghi più curiosi di Milano, e di sicuro il più macabro, è San Bernardino alle Ossa. Si tratta di una chiesa situata a poca distanza dal Duomo che al suo interno custodisce un ossario. Entrando in questo posto fuori dal comune ci si sente un po’ spaesati: tutte le pareti dell’ossario sono infatti interamente ricoperte da ossa umane e da teschi volutamente posizionati in modo da formare delle decorazioni. Quello che più colpisce è pensare che quelli ammassati lì dentro sono resti umani, qui infatti un tempo sorgeva un ospedale che curava i malati di lebbra.
Milano è una città dalla bellezza nascosta, meno appariscente rispetto a quella di altre grandi città. Per amarla e apprezzarla è necessario visitarla con occhio attento, sbirciare dietro ogni angolo e portone; solo così coglierete la sua vera essenza e le sue meraviglie.
Tra i tanti tesori nascosti di Milano vi suggerisco il Museo Bagatti Valsecchi, collegato al Circuito delle Case Museo di Milano. Tra le mura di questa meravigliosa dimora storica, nascosta tra i palazzi e i negozi super chic del quadrilatero della moda, si narra la storia di Giuseppe e Fausto Bagatti Valsecchi, due fratelli nati alla fine dell’800 e uniti da un’insaziabile passione per l’arte, quella rinascimentale in particolare.
Il percorso di visita vi condurrà tra le loro stanze private, cariche di oggetti e arredi minuziosamente cercati o creati con l’intento di dar vita al sogno di vivere in una casa del 500 lombardo.
Il termine Museo non rende giustizia a questo luogo suggestivo, intimo e accogliente, in cui si respira ancora oggi aria di casa.
Se volete visitare un luogo di Milano fuori dai classici circuiti turistici, questo è il posto ideale.
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In un itinerario turistico di Milano consiglio di non visitare solo i monumenti classici – il Duomo, la Galleria, il Teatro alla Scala, ecc. ma di organizzare un tour che segua le nuove architetture contemporanee che segnano – e in parte stravolgono – la skyline della città.
Emblematica è la zona di Corso Como, dove accanto a locali che celebrano la più classica movida milanese, sorge la nuova sede della Microsoft (studio di architettura DEGW Italia) e a Piazza Gae Aulenti vi è un concentrato di edifici moderni tra cui svetta (letteralmente!) l’altissima Unicredit Tower opera di César Pelli mentre negli immediati paraggi il ‘fagiolone’ dell’Unicredit Pavilion dello studio De Lucchi ed il vicino grattacielo Bosco Verticale, edificato su progetto di Stefano Boeri ricordano che Milano è una città che punta dritta al futuro.
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Essendoci nato solo a poco meno di cento chilometri, fino a poco tempo fa Milano nel mio immaginario era sempre stata quella città caotica, frenetica, quella città dove tutti corrono e non si guardano nemmeno in faccia. Ma non solo, Milano è sempre stata la città di San Siro, la città del Duomo, del Castello Sforzesco, la città dove andare a fare compere prima di Natale. Troppi luoghi comuni, una città come Milano non può essere oggetto dei soliti luoghi comuni. Crescendo ho cominciato a vedere con un punto di vista diverso questa realtà che, seppur effettivamente frenetica, è diventata ai miei occhi decisamente più affascinante. Complici anche iniziative che hanno avvalorato la città meneghina, Milano è migliorata, è diventata sempre più interessante agli occhi dei non milanesi. Vi volevo consigliare giusto due esperienze da fare a Milano che ho avuto modo di fare e meritano di essere consigliate: scoprire la città attraverso gli esponenti della street art milanese e godersi il duomo con una passeggiata sulla galleria di Milano, semplicemente stupendo.
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Uno dei posti più suffggestivi di Milano è il Quadrilatero del Silenzio, vicino Porta Venezia, un’oasi di pace dominata dal liberty. Persino poeti e scrittori come Giuseppe Parini, Alessandro Manzoni, Cesare Beccaria e Stendhal rimasero affascinati da questo quartiere. Quì si nasconde Villa Invernizzi, imponente edificio del noto inprenditore di formaggi, che custodisce dei bellissimi fenicotteri rosa, incredibile visione nel cuore di Milano. Proseguendo per Via Mozart non puoi non lasciarti incantare da Villa Necchi Campiglio, che, costruita tra il 1932 e il 1935 dall’archistar dell’epoca, Piero Portaluppi, racconta un pezzo di storia dell’Alta Borghesia milanese di cui Angelo Campiglio, la moglie Gigina Necchi e sua sorella Edda, facevano parte. Visitare la villa è come tornare indietro nel tempo e ripercorrere la vita dei coniugi. Una delle chicche imperdibili della zona è senza dubbio l’orecchio di bronzo che spunta dall’ingresso di Casa Sola-Brusca, in.via,Serbelloni 10, che, realizzato dall’artisa Adolfo Wildt, non è altro che un citofono attualmente funzionante.

 

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