11 Aprile 2015
Romics è una manifestazione dedicata a tutto ciò che è catalogabile come Comics: fumetto, animazione, videogiochi, film, etc…
Si svolge al polo fieristico di Roma (raggiungibile comodamente anche col treno), due volte l’anno, ed accoglie, oltre a conferenze, incontri ed anteprime editoriali e cinematografiche, il fenomeno dei Cosplay.
In effetti sono proprio loro a rendere unico il festival, che altrimenti si limiterebbe ad una serie di padiglioni commerciali che, sebbene contengano tutto lo scibile in materia, sono oramai superati da internet e dallo shopping online. Interessanti, anche se troppo affollate, le zone in cui si svolgono gare di videogames o di giochi di ruolo fantasy.
Era da un po’ che maturavo l’idea di andare a vedere dal vivo questa manifestazione, dopo aver visto sui social le foto di amici e conoscenti, incuriosita da questo mondo che conosco solo superficialmente (in effetti molti dei personaggi giapponesi sono per me dei perfetti sconosciuti). Quest’anno inoltre, c’era l’occasione di assistere ad una intervista a Gipi (all’anagrafe Gian Alfonso Pacinotti), vincitore del Romics d’Oro 2015, un fumettista toscano piuttosto interessante.
Approfittiamo quindi dell’occasione e compriamo i biglietti (rigorosamente online – io odio le file!) per Sabato 11 Aprile. Gipi parla intorno alle 12 e noi per quell’ora siamo già seduti nel padiglione che ospita la sua intervista.
Purtroppo l’audio è quello che è, l’organizzazione non è il massimo (pensate che durante l’intervista, era stato chiesto di mandare sullo sfondo sue opere ma è stata mantenuta quasi sempre la stessa tavola!) e non c’è tantissima gente. Dico purtroppo perché invece l’intervista e le parole di Gipi sulla sua motivazione e sulla sua arte, sono state davvero interessanti. Una persona alla mano e spontanea, che ha acconsentito a far foto e a rispondere alle domande del pubblico con grande naturalezza.
Ma torniamo ai Cosplay. Si tratta di ragazzi che indossano i costumi di personaggi di fumetti (per lo più anime giapponesi), imitandone non solo i vestiti e le acconciature ma anche le movenze e riproducendone i tratti caratteristici. E’ un fenomeno molto diffuso, anche più di quello che pensavo, ed è il motivo principale per cui consiglio di andare a vedere il prossimo Romics (ad ottobre). Molti dei costumi vengono fatti a mano e la cura dei dettagli è impressionante. Spesso i cosplay girano in coppia o in gruppo, riproducendo quindi intere categorie di anime (ad es. tutti i personaggi di un cartone animato o di un film) e hanno studiato una vera e propria coreografia, per cui nel momento in cui gli si chiede una foto, si sistemano secondo schemi prestabiliti e studiati in precedenza. Carine le famiglia (padre, madre e bimbi) tutti agghindiati a tema.
Come dicevo, non conosco molti dei personaggi che sono riuscita a fotografare, ma indipendentemente da quanto siano noti, vi assicuro che le foto non riescono a rappresentare neanche minimamente il fenomeno generazionale a cui ho assistito. Consigliata la visita di persona, ancora meglio se in costume 😉