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L’Orrido di Ponte Alto a Trento è una delle gemme nascoste del Trentino-Alto Adige, una regione ricca di paesaggi spettacolari e bellezze naturali. Questa suggestiva gola è un luogo incantevole che offre una combinazione unica di natura selvaggia e una serie di emozionanti attività all’aperto. Noi siamo stati particolarmente fortunati perché è situato a poche centinaia di metri dall’Hotel Villa Mandruzzo, l’albergo che ci ha ospitato durante i tre giorni trascorsi a Trento, in occasione dell’assemblea nazionale dell’Associazione Italiana Travel Blogger.
Orrido di Ponte Alto
La storia
L’Orrido di Ponte Alto ha una storia antica che risale a migliaia di anni. La sua formazione è stata influenzata principalmente dall’erosione delle rocce da parte dell’acqua del torrente Fersina, che scorre attraverso il canyon.
Durante le glaciazioni del periodo quaternario, il movimento dei ghiacciai ha contribuito a scavare la valle, creando profonde gole e canyon. L’azione costante dell’acqua nel corso dei secoli ha modellato e scolpito le rocce, creando l’attuale aspetto spettacolare dell’Orrido di Ponte Alto.
La presenza dell’uomo nella zona risale all’epoca romana. L’importanza strategica della valle, attraversata dal torrente Fersina, ha portato alla costruzione di un ponte che permetteva di attraversare il canyon. Questo ponte, da cui l’orrido prende il nome, collegava l’antica città romana di Tridentum (l’odierna Trento) con la valle dell’Adige.
Nel corso dei secoli, l’Orrido di Ponte Alto è stato luogo di passaggio e di interesse per viaggiatori, esploratori e naturalisti. Tuttavia, è solo negli ultimi decenni che è stato reso accessibile al pubblico grazie alla costruzione di passerelle e scale che permettono di esplorare in sicurezza questo affascinante ambiente naturale.
Oggi, l’Orrido di Ponte Alto è una meta turistica molto apprezzata e una riserva naturale protetta. Oltre a offrire spettacolari viste panoramiche e emozionanti attività all’aperto, l’orrido è diventato anche un luogo di interesse scientifico per gli studiosi che studiano la geologia e la flora e fauna locali.
Attrazioni naturali
L’Orrido di Ponte Alto offre una visione mozzafiato della forza della natura. Le pareti di roccia a strapiombo si ergono su entrambi i lati, creando un ambiente spettacolare. L’acqua del torrente scorre impetuosa lungo il canyon, formando suggestive cascate e pozze cristalline, create anche grazie alla mano dell’uomo che, per diminuire la potenza del fiume, ha innalzato delle strutture a scala che, smorzando la velocità del flusso d’acqua, hanno protetto nel corso degli anni la città sottostante. La luce del sole filtra attraverso la folta vegetazione circostante, creando un’atmosfera magica.
Percorsi e attività
L’Orrido di Ponte Alto è stato reso accessibile ai visitatori grazie a una serie di passerelle e scale che consentono di esplorare l’area in sicurezza. Ci sono diversi percorsi che si snodano attraverso il canyon, offrendo viste panoramiche e punti di osservazione strategici. È possibile fare delle piacevoli passeggiate o intraprendere escursioni più impegnative per esplorare l’orrido e i suoi dintorni.
Per i più avventurosi, l’Orrido di Ponte Alto offre anche la possibilità di praticare sport acquatici come il canyoning. Attraverso questa disciplina, è possibile scendere lungo le cascate dell’orrido, immergersi nelle sue acque e vivere un’esperienza indimenticabile a stretto contatto con la natura. Naturalmente, per questa attività è consigliabile rivolgersi a guide esperte e seguire tutte le misure di sicurezza necessarie.
Informazioni utili per visitare l’Orrido di Ponte Alto
Situato a pochi chilometri dal centro di Trento, l’Orrido di Ponte Alto si trova nel comune di Pergine Valsugana.
L’orrido è generalmente aperto tutto l’anno, ma gli orari di apertura possono variare a seconda della stagione, così come anche i costi. Per maggiori informazioni vi consiglio di visitare il sito ufficiale e di prenotare la vostra visita guidata.
Orrido di Ponte Alto con bambini
La visita è assolutamente adatta anche ai bambini, facendo solo un po’ di attenzione ai gradini, che possono essere scivolosi per l’umidità, e a non farli sporgere troppo durante le soste panoramiche. I miei figli hanno gradito particolarmente l’ultima parte della visita, quella che porta praticamente sotto la cascata: il flusso d’acqua e gli schizzi sono così forti da lasciare davvero senza fiato!
