Cooperativa Terre dell’Etruria e la degustazione di olio

Non avevo mai partecipato ad una degustazione di olio e non avevo la minima idea di quello che si facesse. Come si assaggia l’olio? Come si capiscono le sue qualità principali? L’olio mi piace, ho sempre adorato le bruschette, quelle semplici, pane croccante e olio, e mi è sempre piaciuto l’olio intenso, quello prodotto magari in casa, meno commerciale e dal sapore più forte. Ma non lo avevo mai degustato, cosa che mi è capitata per la prima volta durante il weekend AitbBolgheri, insieme all’Associazione Italiana Travel Blogger e al Consorzio La Strada del Vino e dell’Olio Costa degli Etruschi, quando siamo stati in visita alla Cooperativa Terre dell’Etruria.

Cooperativa Terre dell’Etruria

La Cooperativa Terre dell’Etruria non è solo produttrice di olio. Provo a raccontarvi qualcosa di loro. Inizio dal loro bellissimo “sottotitolo”: domani come una volta. Mi piace. L’idea di un futuro che affondi saldamente le radici nel suo passato è qualcosa che mi crea la sensazione di certezza, di cose genuine e fatte bene, di natura pulita, di sapori dimenticati e sinceri. E di persone che lavorino con il cuore e con la passione, quella vera, quella che spinge a far le cose per bene perché è così che si fanno.

Si tratta di circa 3500 aziende agricole associate che la cooperativa aiuta nelle scelte agronomiche e produttive, al fine di valorizzarne la produzione agricola. Si occupa, tra le altre cose della raccolta, conservazione, lavorazione e vendita dei prodotti, fornendo servizi ed assistenza, rendendo più remunerativo il capitale ed il lavoro della campagna e sostenendo i vari soci attraverso strategie adeguate.

I settori produttivi sono il Vino, l’Olio, l’Ortofrutta, i Cereali e le Agroforniture, sui territori di Pisa, Siena, Livorno e Grosseto; la loro vision è improntata alla sostenibilità, che sia economica, sociale ed ambientale, con valori che sono orientati al rispetto di ogni collaboratore, dal socio, ai dipendenti, ai fornitori fino ai clienti finali.

Degustazione di olio

Torniamo all’olio e alla degustazione che abbiamo fatto. L’olio si assaggia un po’ come si fa per il vino. Si scalda il bicchiere nelle mani per farlo arrivare alla nostra temperatura corporea, si mette in bocca una piccola quantità di olio e si fa entrare aria (ci hanno spiegato come ma non saprei riportarvelo a parole!); si tiene un po’ in bocca fino a percepirne le essenze principali e si ripete l’operazione fino a quando non si è convinti di quello che si è assaggiato!

Noi abbiamo assaggiato tre oli monovarietali prodotti questo anno, in cui ci è stato spiegato che l’annata poco piovosa ed il caldo hanno portato ad una mortalità di insetti maggiore, per cui le olive erano più sane ma meno produttive. Io ho assaggiato con curiosità questi tre oli forti, che pizzicano un po’ in gola e ho continuato a gustarli anche accompagnati a tozzetti di pane. Dire che mi sono piaciuti è davvero poco: sono dell’idea che la qualità si sente sempre, anche per chi è ignorante in materia come me. Basta avere un minimo di palato educato al gusto e tutto il lavoro che c’è dietro risalta improvvisamente in bocca di chi assaggia!