Siracusa in Camper

Siracusa in Camper… e Luce fu!

Siracusa è la città della luce!
Sarà che sono abituato alle cupe nebbie della Val Padana, ma questo è l’aspetto per me più evocativo di questa città dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

La luce a Siracusa permea ogni palazzo, ogni monumento, ogni aspetto dell’esistenza di chi ci vive e ancor di più dell’ospite non assuefatto.

Questa è la luce dell’estremo lembo dell’Europa che guarda l’Africa, che vede l’alba nei cieli d’Oriente ed il tramonto infiammato dell’entroterra siciliano; quella stessa luce che il grande matematico e fisico Archimede, 200 anni prima di Cristo imbrigliò con i suoi specchi ustori per incendiare le navi romane che assediavano la sua città.

Tanto è Siracusa tutt’uno con la luce che la ritroviamo anche nel nome stesso della sua patrona, Santa Lucia martire, nemica delle tenebre e protettrice della vista.

Ma Siracusa non è solo la perla che risplende della luce riflessa del sole, è essa stessa un faro che brilla di luce propria illuminando il pensiero dell’umanità.

Qui infatti ritroviamo la patria di molti tra i più grandi esponenti della cultura occidentale, quali: il filosofo Filolao che giunse qui da Crotone per sfuggire alle persecuzioni cui erano destinati i pitagorici, i commediografi Sofrone, Epicarmo e Filomene, il poeta Teocrito ed il sommo Archimede. Insomma Siracusa ha illuminato la cultura del mondo antico diventando “la più grande e la più bella delle città greche”, come aveva scritto Marco Tullio Cicerone.

Siracusa in Camper

L’arrivo a Siracusa

Ebbene, quando io e mia moglie Anna Maria siamo arrivati a Siracusa con il nostro camper, a metà pomeriggio di un giorno di settembre, Giove Pluvio aveva deciso che avremmo dovuto attendere ancora un po’ prima di farci sommergere dalla fulgida luce della città.

Il cielo era nero, buio, e la pioggia creava piccoli laghi lungo tutto il percorso.

Nel nostro navigatore la meta era impostata sull’Area di Sosta Ipocamper perché ci era stata raccomandata da tanti dei camperisti incontrati nelle precedenti tappe del nostro tour della Sicilia.

Le loro raccomandazioni riguardavano, non tanto l’Area in sé, che in effetti potremmo definire minimalista (anche se dispone di tutti i servizi necessari), ma i gestori Salvo e Maria Concetta, che la rendono davvero unica!

Lei, insegnante di archeologia, si prodiga a spiegare con grande trasporto emotivo la storia della città, contribuendo quindi a visitarla ed apprezzarla nel migliore dei modi. Lui, che assomiglia non poco all’attore Kabir Bedi, con la sua navetta, trasporta fisicamente i turisti in città ed anche al mercato di Ortigia diventando una sorta di “personal shopper” nella scelta dei prodotti da prendere, soprattutto tra i banchi del pesce.

Purtroppo, quando siamo arrivati noi, oltre a non esserci il sole, non c‘era neppure Maria Concetta, che aveva dovuto assentarsi per qualche giorno.

Ci ha accolti, invece, Salvo e devo dire che di lui sono subito emerse le caratteristiche del granduomo! Sia per la stazza, sia per lo sguardo magnetico dei suoi grandi occhi e anche per l’immediato senso di empatia e familiarità con cui ti accoglie; capisce subito che cosa vuoi trovare nel tuo viaggio e ti segue durante la tua permanenza fino al momento del commiato, quando si raccomanda di chiamarlo in caso dovessi incontrare problemi finché resti Sicilia.

Dato che la pioggia continuava a suonare romanticamente sul tetto del camper e non dava segni di voler smettere, dopo esserci sistemati in una comoda piazzola, abbiamo deciso di andare a piedi al vicinissimo centro commerciale, per fare un po’ di scorta ed anche per prendere qualche capo di biancheria intima, perché la nostra era finita subito nella lavatrice messa a disposizione da Salvo.

Alla scoperta di Siracusa!

Siracusa non è il luogo adatto per turisti pigri o per chi crede che il Viaggio sia una piacevole evasione dalla quotidianità.

Non si va a Siracusa per sfuggire da qualcosa, bensì per cercarvi la meraviglia, l’incanto della Storia più avvincente che qui arriva direttamente ai tuoi piedi.

Ci sono dei luoghi nei quali si può dire “Proprio qui, diecimila anni fa…” e noi in quel momento eravamo proprio in uno di quelli!

Isola di Ortigia

Così il mattino seguente, svegliati presto dalla luce abbacinante del sole che splendeva in un incredibile cielo blu cobalto (volutamente non avevamo tirato l’oscurante dell’oblò sopra al letto), scaricate le bici dal camper ci siamo diretti all’Isola di Ortigia che abbiamo raggiunto con una tranquilla pedalata di circa 15 minuti.

Ortigia, isola figlia di un’isola, rappresenta la parte più antica di Siracusa e si estende nel mare Ionio per meno di un chilometro quadrato.

Uno stretto braccio di mare separa l’isola dalla terraferma siciliana e dal resto della città, con la quale è ora collegata grazie a due ponti.

Appena attraversato il ponte Santa Lucia ci siamo immediatamente fermati ad ammirare i resti del Tempio di Apollo.

Siracusa in Camper

Databile al VI secolo a.C. è il tempio dorico più antico della Sicilia. Purtroppo nel corso dei secoli ha subito numerose trasformazioni diventando chiesa bizantina, moschea islamica, chiesa normanna, caserma spagnola e anche inglobato in edifici privati. Oggi i resti consentono di ricostruire con l’immaginazione l’aspetto originario del tempio e sono di grande suggestione per il visitatore anche meno esperto di archeologia.

Inforcate nuovamente le bici ci siamo inoltrati nel dedalo di vicoli, ma siamo dovuti ben presto scendere e portarle a mano per un bel tratto, tanta era la calca delle persone che procedevano con la testa in su inseguendo le compunte guide armate di ombrellini variopinti.

Lentamente siamo arrivati in piazza del Duomo.

Siracusa in Camper

E’ tanta l’emozione generata dai chiaroscuri che la luce scolpisce sulle morbide linee delle facciate barocche dei palazzi che si affacciano sulla piazza e culmina quando lo sguardo si posa sulle imponenti colonne doriche inglobate nel perimetro della cattedrale. L’imponente facciata barocca del Duomo di Siracusa (Ingresso adulti 2 Euro) lascia sbigottiti per la bellezza del suo impianto scenografico, completato da un’elegante gradinata sovrastata ai due lati dalle statue marmoree degli apostoli Pietro e Paolo. Ma la peculiarità del Duomo è che, come un magico scrigno, nasconde al suo interno nientemeno che il tempio di Atena, uno dei monumenti in stile dorico meglio conservati della Sicilia. Del tempio, fatto edificare dal tiranno Gelone nel 480 a.C., ancora oggi sono visibili quasi tutte le colonne ed altre parti della struttura originaria.

Montati nuovamente in sella alle nostre bici, abbiamo attraversato la lunga piazza diretti alla Fonte Aretusa.

Siracusa in Camper

La Fonte si presenta come una grande vasca a forma di semicerchio, al cui interno crescono delle piante di papiro e questa è una particolarità straordinaria, perché in tutta Europa non ci sono altri papireti, ad eccezione di quello di Fiume Fiumefreddo in provincia di Catania.

L’acqua che sgorga nella fonte proviene da una falda freatica e sfocia sul mare dopo appena qualche decina di metri.

Qui è ambientata la leggenda di Aretusa e Alfeo, uno dei miti più affascinanti di Siracusa, infatti la presenza di una fonte d’acqua dolce che giunge per via sotterranea sino all’isola di Ortigia ha ispirato fin dall’antichità molti poeti e scrittori.

Siracusa in Camper

In estrema sintesi, secondo una delle innumerevoli versioni del mito, Aretusa era una ninfa che trascorreva le sue giornate libera raccogliendo fiori tra i boschi. Un giorno la vide il giovane Alfeo che subito se ne invaghì. Il sentimento di Alfeo, purtroppo non era ricambiato dalla giovane, che alla fine si rivolse alla Dea Artemide sua protettrice. Questa allora per nasconderla la trasformò in una fonte. Alfeo chiese anch’egli aiuto agli Dei, i quali mossi a compassione lo trasformarono a sua volta in un fiume che, nascendo dalla Grecia e percorrendo sotto terra tutto il Mar Ionio, sfociava nei pressi della amata Fonte in modo da poterne lambire le acque con le proprie.

Dopo aver ammirato la Fonte da ogni angolazione, siamo scesi in direzione del porto per osservare le grandi navi da crociera ormeggiate in rada, ma immediatamente siamo stati attratti da un grande contrasto: sopra ad una piccola spiaggia sabbiosa, una magnifica macchia di ombra verde si stagliava in mezzo alla luce abbagliante del sole; era il Giardino di Aretusa con i suoi enormi alberi secolari di Ficus Macrophilla dai tronchi contorti e avvinghiati da infiniti grovigli di liane. Sotto ai Ficus, nonostante l’aria fosse calma e fresca, percepivo una specie di agitazione: il pensiero che mi martellava nella testa era la constatazione che veramente la fantasia della natura supera ogni capacità immaginativa dell’uomo. Quei tronchi, quelle liane ne dovevano avere avuto tanto di ingegno per sistemarsi in quel modo!

Siracusa in Camper

Recuperate le bici che avevamo lasciato nei pressi della Fonte, ci siamo diretti verso l’estrema punta a sud di Ortigia.

Arrivati in un grande piazzale in terra battuta, ci siamo trovati di fronte due elementi altrettanto impetuosi: il mare ed il Castello di Maniace (ingresso adulti 4 Euro).

Siracusa in Camper

Il castello si presenta come una poderosa struttura a quadrilatero di 51 metri per lato e di circa 12 di altezza, di aspetto severo in accordo al suo scopo difensivo. I quattro angoli della costruzione sono protetti da torri cilindriche armoniosamente inserite nella cinta muraria.

La fortezza era strategicamente importante per la difesa del porto e per questo intorno all’anno mille il comandante bizantino Giorgio Maniace ha fatto erigere delle fortificazioni all’ingresso del bacino.

Successivamente, nella seconda metà del 1200, Federico II di Svevia, sul luogo di tali fortificazioni fece erigere il castello nel suo impianto originario.

La costruzione è vasta ed imponente, ma l’aspetto che ci ha impressionati di più erano le alte onde che fragorosamente si infrangevano sulle pareti erette direttamente a picco sul mare.

Siracusa in Camper

Usciti dal castello abbiamo fatto una breve pedalata tra i stretti vicoli del centro di Ortigia, dove i profumi succulenti che uscivano dalle cucine dei molti ristoranti, taverne e bar, ci hanno ricordato che era proprio l’ora di mettere qualcosa sotto i denti, possibilmente qualcosa che avesse il sapore e l’aspetto di quei magnifici piatti siciliani che scorrevano sotto i nostri occhi sui tavoli all’aperto.

Ci siamo fermati in una piazzetta resa ombrosa da alcune palme e dagli ombrelloni di un locale un po’ particolare. Un ristorantino all’aperto specializzato nei primi piatti, che permette di scegliere tra molti tipi di pasta fresca ai quali si possono abbinare secondo i gusti una quantità di sughi fatti in casa e sempre ispirati alla tradizione siciliana.

Noi abbiamo ordinato due piatti di caserecce, uno con il sugo alla Norma ed uno con il pesto alla trapanese, molto buoni ed abbondanti e per finire ci siamo deliziati con due fantastici cannoli.

Dopo la sosta gastronomica, sempre in bici ci siamo diretti dall’altro lato di Ortigia, fino al ponte Umbertino attraverso il quale siamo tornati nella zona nuova di Siracusa, sino a raggiungere il Santuario della Madonna delle Lacrime.

Siracusa in Camper

Questa è una immensa basilica eretta a ricordo della miracolosa lacrimazione di un quadretto raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, che era appeso nella stanza dei coniugi Iannuso presso la loro abitazione a Siracusa. L’evento miracoloso si ripeté per quattro giorni alla fine di agosto del 1953.

Il santuario, consacrato nel 1994 da Papa Giovanni Paolo II, ha la forma conica con diametro di oltre 71 metri e realizzato da costoloni in cemento armato che raggiungono un’altezza complessiva di 103 metri, tale da essere visibile praticamente da ogni parte della città e che mi ha dato quasi l’impressione di una di quelle immense astronavi aliene che nei racconti di fantascienza levitano a pochi metri dal suolo. La sua capienza è di 11000 posti in piedi e 6000 a sedere.

Completata la visita del Santuario siamo tornati al camper per una doccia ristoratrice.

Abbiamo poi trascorso la serata chiacchierando amabilmente con Salvo ed alcuni dei camperisti in vena di raccontare le prodezze dei loro viaggi oltre agli infiniti pregi e difetti dei loro mezzi.

L’Antica Siracusa, il Parco Archeologico di Neapolis

Siracusa in Camper

Il mattino seguente, sempre sotto uno splendido sole, ci siamo diretti al Parco Archeologico di Neapolis che contiene le più importanti testimonianze della Siracusa greca e romana e che abbiamo raggiunto con una breve pedalata di appena tre chilometri.

L’ultimo tratto del percorso è in leggera salita fino alla biglietteria per l’accesso all’area archeologica. Una volta presi i biglietti (adulti 10 Euro) e incatenate le bici siamo ridiscesi un po’ per raggiungere i cancelli d’ingresso alla Latomia del Paradiso.

Ci ritroviamo improvvisamente immersi in una bellissima area naturale dove sono state censite oltre 250 specie di piante. Tra gli alberi più diffusi abbiamo riconosciuto, limoni, aranci, ulivi, cipressi e pini mediterranei, palme da datteri, ficus, ma ci sono anche molte altre specie botaniche.

Il parco però deve la sua fama soprattutto alla presenza di tanti ed importantissimi reperti archeologici appartenenti a più epoche della storia siracusana.

In realtà questo magnifico giardino è un’antica cava di pietra calcarea scavata a braccia dalle migliaia di schiavi che vi sono stati imprigionati. Lungo i fianchi si aprono alcune grotte, tutte artificiali; la più famosa è quella conosciuta come Orecchio di Dionisio, secondo il nome attribuitole dal pittore Caravaggio per la somiglianza anatomica con il condotto uditivo. Alta quasi 23 metri e profonda quasi sessanta, la grotta produce una fortissima eco amplificando i suoni dall’interno verso l’esterno. Proprio da questo è nata la leggenda raccontata appunto dal Caravaggio secondo cui il tiranno Dionisio faceva rinchiudere qui dentro i propri prigionieri, sapendo che avrebbe potuto ascoltare senza essere scoperto gli eventuali progetti di complotto.

Dopo aver ascoltato l’eco di “O sole mio” cantata a squarciagola da un simpatico omone, siamo usciti dall’orecchio ed abbiamo percorso una serie di vialetti circondati dalla vegetazione lussureggiante fino a raggiungere la cavea del Teatro Greco.

Siracusa in Camper

Raggiunta la parte più bassa del teatro siamo rimasti colpiti dalla maestosità della costruzione semicircolare per gran parte scavata nella viva roccia. Le gradinate sono ben conservate, mentre le parti riservate allo spettacolo dove stavano l’orchestra e il coro sono quasi completamente scomparse a causa delle depredazioni avvenute in vari momenti della storia di Siracusa. Seguendo un sentiero in terra battuta ci siamo portati a metà altezza del teatro e qui finalmente ci siamo seduti sui gradini di pietra: è una vera emozione, ma anche un sollievo per le gambe!

Siracusa in Camper

La costruzione del teatro iniziò a partire dal V sec. a.C., ma nei secoli subì molte modifiche ed ampliamenti per far fronte alle nuove necessità della città, fino a raggiungere la capienza di 14.000 spettatori. Ancora oggi (pandemia permettendo), in primavera si tengono suggestive rappresentazioni classiche. Attraverso un piccolo sentiero che si inerpica sulla collina abbiamo finalmente raggiunto la sommità della cavea. Da qui la vista sull’intero teatro è completa e lo sguardo spazia sul mare della baia di Siracusa e sull’onnipresente Santuario delle Lacrime.

Completata la visita di questa parte del sito archeologico abbiamo risalito il viale fino alla biglietteria, dietro la quale si apre l’accesso all’area dell’Anfiteatro Romano, dove si svolgevano le cruente lotte tra gladiatori e tra gladiatori e belve feroci.

Siracusa in Camper

Percorrendo il sentiero che conduce al monumento, abbiamo incontrato una lunga serie di sarcofagi in pietra, che però provengono da altre necropoli.

Dell’anfiteatro romano, considerato come una delle realizzazioni architettoniche più rappresentative della prima età imperiale romana, purtroppo solo una minima parte è rimasta visibile. Le spoliazioni medievali hanno di molto ridotto quello che era uno dei maggiori anfiteatri presenti in Italia dato che le sue dimensioni erano di poco inferiori a quelle dell’arena di Verona.

Usciti dal parco con l’animo ancora sazio delle meraviglie culturali che avevamo assaporato, era arrivata l’ora di saziare anche il corpo; per questo, con una rapida corsa in discesa, siamo tornati nel centro di Ortigia, dove siamo stati attratti dai tavoli all’aperto di un ristorante in piazza Archimede, di fronte alla fontana di Diana.

Il titolare ci ha accolti con tutti gli onori, ci ha fatti accomodare al tavolo più panoramico e ci ha decantato le sue proposte culinarie. L’imbarazzo della scelta è l’ultima sensazione che ricordo, dopo è arrivata la gioia del palato, la pace dei sensi della sfera culinaria. Anche qui abbiamo preso dei primi piatti rigorosamente siciliani, preceduti da un antipasto misto coloratissimo, fresco e  gustoso grazie all’armonia dei sapori che vi erano abbinati. Per concludere, una magnifica brioche con il gelato, proprio per stroncare ogni ulteriore appetito.

Pagato un onestissimo conto abbiamo fatto un altro giro in piazza Duomo per fissare bene nella memoria il ricordo di tanta magnificenza e poi lentamente siamo tornati al camper.

Con calma abbiamo eseguito le operazioni di rito per la pulizia ed il rifornimento del camper e siamo ripartiti alla volta della stupenda spiaggia di Giardini Naxos, ma questa è un’altra storia.

Testo, foto e video di Giorgio Camporese

Iscriviti alla mia newsletter e ricevi subito gratis la mia guida "100 luoghi da non perdere in Italia" ed ogni mese una nuova guida riservata agli iscritti!

2 commenti

  1. Giancarlo DANGELO

    Grazie per la splendida rappresentazione del vostro viaggio. Io e mia moglie Emanuela siamo in procinto di fare lo stesso itinerario e faremo certamente tesoro delle vostre indicazione.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

Ciao, sono Lucia.

Ho in serbo per te un regalo: la mia guida ai “100 luoghi da non perdere in Italia”. Per ottenerla subito, compila il form qui sotto ed inizia a preparare le valigie!


 
No Grazie!