Sono passati diversi anni dal mio viaggio a Parigi, ma è da un po’ di tempo che ci ripenso, riguardo le foto e mi vien voglia di ritornarci. Prima o poi sono certa che succederà. E nel frattempo, mentre continuo ad organizzare nuove avventure verso mete mai viste, per non far vincere la nostalgia, cerco di scrivere quel che ricordo, lasciando parlare, come sempre, le mie foto ancora di più che i miei pensieri.
Inizio da Versailles, dove sono stata in uno dei miei cinque giorni francesi. Il quarto per la precisione. Era un giugno caldissimo e strano. La temperatura a Versailles, così come a Parigi, era elevatissima (i giornali parlavano di una delle estati più calde di sempre). Il cielo però non era sempre azzurro. Ogni tanto si ingrigiva di nuvole che aumentavano la sensazione del caldo asfissiante.
La Reggia di Versailles e i suoi giardini erano una meta desiderata da un po’, ma non felicissima come scelta dato il meteo avverso ed il fatto che i giardini sono quasi tutti senza molte ombre. E sono immensi. In ogni caso ce la siamo cavati, dato che sono qui dopo anni a raccontarveli. E ci sono piaciuti.
Iniziando un po’ con ordine, per postarci da Parigi a Versailles, abbiamo utilizzato la comodissima RER C, una metropolitana che dal centro di Parigi ci ha portati nel giro di un’oretta a pochi passi dalla Reggia.
Il costo dell’ingresso, comprensivo di tutti i palazzi che si trovano all’interno del parco è di 18 €, ma noi avevamo la Paris Museum Pass che ne comprendeva il biglietto completo ma che purtroppo non ci ha consentito di saltare la lunga fila per entrare.
La Reggia, in tutto il suo splendore barocco, è l’esempio più eclatante della nobiltà francese che amava esaltare la propria ricchezza e vantarsi del proprio ceto sociale a discapito della povertà del popolo, di quell’atteggiamento aristocratico e menefreghista che ha poi portato alla rivoluzione francese. Ma che ha concesso a noi ora di ammirare il fasto più spinto di un’epoca neanche troppo lontana. Un secolo fatto di palazzi enormi, con grandissime sale da ballo e decorazioni dorate. Stanze da letto con baldacchini in seta. Mobili intarsiati in legno pregiato. Lampadari in cristallo di uno splendore accecante (io ho una particolare passione per i lampadari…ne ho fotografati tantissimi). Tappeti ed arazzi, nonché affreschi e colonne. Lunghe ed imponenti scalinate. E giardini. Immensi e curatissimi. Con fiori, siepi, prati su cui sdraiarsi e fare picnic (cosa che si fa tuttora, considerando i vari chioschi ed i bar che vendono cibo da asporto adattissimo all’occasione). Laghi e fontane con mille spruzzi differenti e giochi d’acqua a suon di musica (oggi le fontane vengono aperte ad orari prefissati per evitare eccessivi sprechi d’acqua).
Mentre cammini tra le sale o nei vari giardini, ti sembra quasi di rivedere re, regine, nobili e dame di compagnia passeggiare coi loro vestiti sontuosi ed il loro ombrellini sotto al sole. Un po’ come ci hanno insegnato i tanti film sulla monarchia francese. E’ quasi un tuffo nel passato in un era di ipocrita bellezza; ricordiamo dalla storia, dai film e dalle leggende, un popolo che moriva di fame mentre re e regina intrattenevano i loro ospiti in balli di corte a Versailles, lontano da Parigi, proprio per paura di ciò che poi avvenne, l’insurrezione popolare che segnò il destino di quest’epoca.
Resta il fatto che la Reggia di Versailles è un opera maestosa, di una bellezza che incanta. E se avete qualche giorno in più a Parigi (che di suo meriterebbe comunque un bel po’ di tempo), non potete non fare questa breve fuga nel passato.
Piccola nota: nel 1979, la Reggia ed il suo parco, sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.