Acquedotto Carolino, Patrimonio Unesco a Caserta

L’Acquedotto Carolino è inserito tra i patrimoni Unesco della Campania, insieme alla Reggia di Caserta e al Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio. Il mio consiglio è quello di visitarlo, congiuntamente alle altre due opere, per entrare pienamente nel merito della complessità di questa serie di opere nate quasi in contemporanea per il desiderio di magnificenza dei Borbone.

Acquedotto Carolino

Si tratta di una struttura nata per alimentare sia le fontane presenti nella Reggia di Caserta che quelle del Belvedere di San Leucio, prelevando l’acqua dalle sorgenti del Fizzo e trasportandola lungo un sentiero di circa 40 km, con un condotto, per lo più interrato, largo 1,2 m ed alto 1,3 m.

Ci vollero circa 16 anni per ultimare la costruzione dell’Acquedotto Carolino e quello che oggi è ancora completamente intatto e decisamente molto visibile è il ponte altissimo, noto come Ponte della Valle di Maddaloni: alto 60 metri e lungo quasi 500, su 3 livelli di arcate, realizzate in tufo, che riproducono i modelli degli antichi acquedotti romani. Ha resistito a tutti i terremoti che nei secoli hanno devastato la zona ed è ancora oggi una meraviglia architettonica.

Alla base del ponte, in uno dei migliori punti di osservazione dell’Acquedotto Carolino dal basso verso l’alto, vi è un monumento-ossario dedicato ai soldati morti nella Battaglia del Volturno.

Da qui parte una stradina che vi condurrà all’ingresso dell’acquedotto (chiuso da un cancello, penso si possa visitare e percorrere solo in determinate occasioni) e, inoltrandovi un po’ a piedi tra vie asfaltate e sterrate, si ha una bella visuale dell’Acquedotto Carolino dall’alto.

A poca distanza è presente un piccolo villaggio abbandonato, con i ruderi della Chiesa di San Carlo: è interessante assistere ad un fenomeno tipico e particolare, il riappropriamento della natura dei luoghi che l’uomo prima colonizza e poi abbandona.