Sole, sole e sole a Dublino: A tutto alcool!

Sole, sole e sole a Dublino: A tutto alcool!

 

g2Oggi abbiamo la sveglia alle 7:30 ma ci svegliamo poco prima. Anche oggi sembra una bella giornata. Dalla finestra della stanza vediamo la nuova giornata che nasce su Dublino. Prepariamo in stanza un pò di nescafè e scendiamo nel bar dell’hotel, il Copper Alley Bistrot, a fare colazione. Io voglio provare la classica colazione irlandese, scartando però fin da subito i pudding a base di interiora.

Subito dopo colazione (buona ma pesantina per le mie abitudini), iniziamo il nostro giro dalla Christ Church Cathedral, aspettiamo un pò perchè ancora è chiusa e quando entriamo siamo praticamente i primi visitatori. E’ bella la sensazione di esser soli, invece che sommersi dalle solite file di turisti. La chiesa è molto bella, ma la cosa più strana è la cripta, dove in mezzo alle tombe è previsto addiruttura un bar, con tanto di tavolini e sedie per accogliere i visitatori. Sinceramente la cosa mi ha particolarmente colpito. Ma se c’è, vuol dire che qualcuno ci si siede per mangiare. Usciti da li vogliamo visitare Dublinia, che è proprio li accanto, anzi, è collegata alla chiesa attraverso un ponte chiuso che però non è percorribile dalla chiesa al museo ma solo viceversa. L’attrazione è però ancora chiusa, così passeggiamo un pò per le vie con le coloratissime porte ed entriamo nelle chiese che incrociamo per strada( Santa Teresa e Sant’Adone).

Dublinia è un museo che ti consente di rivivere, mediante ricostruzioni ed animazioni di vario genere, l’antica Dublino, sopratutto ai tempi dei vichinghi ed in epoca medioevale. La visita si rivela molto interessante.
La tappa successiva è la Cattedrale di San Patrizio, circondata da un giardino con un prato all’inglese molto curato. La chiesa, in stile gotico, molto simile alla Christ Church, di per se è bella, ma è eccessivamente caotica. Una cosa che notiamo in molti posti a Dublino, sia ristoranti che monumenti, è la poca cura verso il turista, o forse sarebbe più il caso di dire, la cura approssimativa dei dettagli, per cui risulta normale pranzare in un locale mentre lo stanno pulendo o stanno risistemando sedie e tavoli, così come visitare un monumento e vedere accantonati ai lati, resti di visite precedenti o simili. E’ la prima volta che mi capita una cosa del genere, e la sensazione di disordine e poca accuratezza è piuttosto forte. In ogni caso, la chiesa è davvero bella e vale sicuramente la pena visitarla.

Finita la visita ed il relativo shopping, ci incamminiamo verso la Guinness Storehouse. Purtroppo inizia a piovere ma per fortuna quando siamo a due passi dall’ingresso e smette ancor prima che noi usciamo dalla fabbrica.
L’interno è enorme, tanti piani dedicati al mondo della birra, con spiegazioni dettagliate su come viene prodotta. Di particolare rilievo è la sala dove sentire i vari odori esalati durante le fasi differenti della produzione della birra, con relativo piccolo assaggio di Guinness.
L’ultimo piano, il Gravity Bar, è uno spettacolo per il gusto e per la vista. E’ possibile infatti bere una fantastica pinta di Guinness appena spillata, ammirando dalle enormi vetrate Dublino dall’alto. E’ uscito di nuovo il sole ed il panorama è emozionante.
Decidiamo di pranzare in uno dei diversi ristoranti presenti nella struttura, scegliendo l’Arthur’s Bar. Prendiamo una zuppa del giorno (un passato di verdure) ed il Guinness Beef Stew, entrambi serviti con pane alla Guinness e burro. Buono ed economico.

Con un bus ci dirigiamo verso la Kilmainham Gaol, l’antica prigione dove sono stati uccisi i patrioti che hanno combattutto per l’indipendenza irlandese. La visita, in inglese, è però per noi troppo lunga e sinceramente il luogo non mi colpisce più di tanto.
Riprendiamo il bus e arriviamo in tempo per la visita alla Old Jameson Distillery. Anche qui tour in inglese alla scoperta del mondo della produzione del Whisky, ed assaggio del liquore prodotto.


Usciamo che è oramai sera, e vogliamo vedere le luci e le bancarelle di natale che oramai dovrebbero esser aperte. Ci dirigiamo così verso Grafton Street, ma mentre stiamo passeggiando inizia a piovere. Io tra l’altro ho un mal di testa piuttosto fastidioso, così deciamo di tornare verso l’hotel e di fermarci a cenare li vicino.
Troviamo posto nell’O’Sheas Merchants, dove prendiamo l’immancabile Guinness, un Irish Stew ed un filetto di Salmone, adagiato su una crema al limone ed erbe ed il Colcannon, un piatto tipico irlandese a base di patate passate e verza. Buonissimo.
Subito dopo cena decidiamo di tornare in hotel perchè il mio mal di testa sta peggiorando ed ho bisogno di riposare un bel pò.

– ritorna all’itinerario con i link alle varie tappe del viaggio-

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