Albano Laziale è fin troppo spesso una semplice tappa di passaggio e collegamento tra Roma ed i vari comuni dei Castelli Romani, di cui è uno tra i più popolati ed importanti, e quasi nessuno si ricorda della rilevanza storica di questa città, l’antica Albalonga (anche se non si è certi della sua reale posizione storica – alcuni pensano coincida con l’attuale Castel Gandolfo, ma il territorio è comunque quello dei Colli Albani) che, durante l’Impero Romano fu in assoluto uno dei luoghi di maggior rilievo del Lazio, sopratutto per la presenza di una grossa legione, uno dei più importanti eserciti romani, che, stabilendosi in quel territorio, innescò la creazione di una vera e propria città romana, con tutti i confort tipici dell’epoca, sia di natura organizzativa, come la cisterna, sia di rilevanza ludica, come terme e teatri.
Tutta la storia della città e dei circostanti Colli Albani, non solo per ciò che concerne l’epoca romana, ma fin dalla preistoria (abbiamo già imparato visitando Velletri che la zona era riccamente popolata fin dall’inizio dello sviluppo umano) è sapientemente raccontata attraverso tre luoghi degni di vista: il Museo Civico di Albano, il Museo della Legione Partica ed il Cisternone di Albalonga.
Cercherò di darvene un piccolo assaggio ma, come ben sapete, sul mio blog racconto solo la mia esperienza e non ho nessuna pretesa di narrazione archeologica, storica o culturale. Inizio col dirvi quindi che noi abbiamo avuto una fortuna immensa. Trovandoci davanti alle porte chiuse del Museo della Legione Partica, e tenendoci molto alla sua visita, ho contattato il numero riportato sull’ingresso. Mi risponde Angelo Chiodo, una persona molto gentile (calabrese come me, tra le altre cose) che, pur trovandosi al Museo Civico, viene ad aprirci le porte del Museo della Legione Partica, ci accompagna anche presso il Cisternone di Albalonga, fino a raggiungere insieme a noi il Museo Civico. E non si limita ad “aprirci le porte”: ci regala tutto il suo sapere, la sua cultura e l’immensa passione che pone ogni giorno nel suo lavoro. Grazie a lui impariamo tantissime nozioni sulla storia di Albano Laziale ed anche i bimbi sono affascinati dal suo racconto. Senza la sua presenza la nostra sarebbe stata una visita a metà, seppur interessante. Quindi, se potete, prima di organizzare la vostra giornata ad Albano Laziale, telefonate al Museo Civico e verificate se è possibile costruire un itinerario insieme a lui. Vi lascio per comodità il link al sito ufficiale, dove potrete verificare orari e costi, oltra ad avere tutti i riferimenti utili.
Museo Civico di Albano
Ospitato all’interno di Villa Ferrajoli, un elegante edificio in stile neoclassico affacciato sulla VIa Appia, il Museo Civico conserva ancora parte della sua decorazione pittorica originale ed espone reperti acquisiti nel corso della sua esistenza ed attività di ricerca. Il Museo, attraverso molte sale dislocate su due piani, ed un ulteriore piano inferiore che ha accolto di recente alcuni sarcofagi rinvenuti nel territorio laziale, racconta la storia dei Colli Albani dalla preistoria, con rappresentazioni della zona vulcanica che ha dato origine all’intero distretto, fino all’età tardo repubblicana.
Particolarmente interessante per chi visita il Museo Civico di Albano con i bambini è la possibilità di fargli letteralmente toccare dei “pezzi di storia”, riproduzioni, ovviamente, ma che regalano ai più piccoli la sensazione di immergersi nel passato più lontano dei Colli Albani.
Museo della Seconda Legione Partica
Il Museo della Seconda Legione Partica è una piccola esposizione di grande interesse culturale, decisamente adatta anche ai bambini per la presenza delle armature tipiche dei legionari che sicuramente cattureranno la loro attenzione. Oltre ad abbigliamenti ed ornamenti d’epoca, sono qui esposti anche reperti archeologici di epoca romana, come utensili di uso quoditiano e elementi architettonici, ed è possibile avere una idea dell’antica città di Albano Laziale, ai tempi della legione, grazie ad una interessante mappa che rappresenta gli edifici più importanti eretti in questo territorio. Ovviamente, come già espresso in apertura di articolo, la visita a questo museo non avrebbe avuto lo stesso fascino senza i dettagli forniti da Angelo.
Cisternone di Albalonga
L’antica struttura idraulica di epoca romana, realizzata scavando nelle profondità di una roccia di tufo naturale, resa impermeabile grazie al cocciopesto, un impasto di malta e mattoni, è una delle cisterne più grandi tra quelle attualmente conosciute ed è un perfetto esempio delle competenze ingegneristiche del popolo di Roma. La cisterna, divisa in cinque navate, conteneva oltre 10 mila metri cubi di acqua ed era alimentata da due acquedotti che si rifornivano nel vicino Lago Albano. Entrare al suo interno è una esperienza estremamente suggestiva.
Ulteriori siti del circuito museale
Esistono altri siti archeologici che meritano una visita durante la vostra giornata ad Albano Laziale, che afferiscono sempre ai beni tutelati dal comune e dal Museo Civico. Alcuni sono dei resti antichi un po’ lasciati a sè stessi e che quasi nessuno conosce; altri sono stati inglobati dalla città attuale e si vedono semplicemente passeggiando per le vie del centro storico; altri ancora sono al momento oggetto di restauro, per cercare di riportare in luce l’antico splendore. Mi limito a citarli attraverso una breve descrizione ma vi consiglio per lo meno di soffermarvi ad osservarli, per avere una vista d’insieme più ampia su Albano Laziale:
- Anfiteatro Severiano: uno dei resti più imponenti del periodo romano, un enorme anfiteatro situato nella parte più settentrionale dell’attuale Albano Laziale.
- Chiesa della Rotonda: probabilmente uno dei luoghi più belli ed emblematici della città, la Chiesa della Rotonda, o meglio la Chiesa di Santa Maria alla Rotonda, sorge sui resti di grande edificio di età Domizianea a pianta quadrata, con un foro sul soffitto che ricorda il Pantheon e decorazioni interne, tra affreschi e mosaici di età medioevale.
- Tomba degli Orazi e Curiazi: attualmente in restauro, lungo il percorso della via Appia, si erge un edificio funerario molto imponente.
- Porta Praetoria: nel centro storico della città, un po’ più in basso rispetto al pavimento stradale, si vede questa grande porta romana, rinvenuta a seguito di un bombardamento durante la II Guerra Mondiale.
- Villa Cavallacci: fuori dal centro storico, si trovano questi resti chiaramente visibili ma purtroppo lasciati all’incuria, se non per la tettoia che li ricopre parzialmente; non vi si accede ma si possono ammirare dalla strada, come abbiamo fatto noi.
- Terme di Cellomaio: grande edificio termale i cui resti sono ancora visibili tra i palazzi e al cui interno, in una sua piccola parte, è stato allestito il Museo della Legione Partica.
- Villa Pompeo: residenza albana situata all’interno dell’attuale parco comunale Villa Doria.
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