Ponte Milvio è uno dei tanti ponti di Roma che attraversano il Tevere, famoso negli anni per esser luogo di ritrovo per i giovani, soprattutto di Roma nord, per la presenza di numerosi locali dove trascorrere le proprie serate tra aperitivi e cene.
I locali a Ponte Milvio sono davvero tanti: non frequento spesso la zona, essendo fuori dalla mia normale routine, ma ogni volta mi meraviglio di quante possibilità di ci siano in così poco spazio: ristoranti, sale da tè, bar, panifici, birrerie, fast food, friggitorie, happy hour etc…
Fra tutte le possibilità, l’aperitivo a Ponte Milvio è un vero must: sia d’inverno che d’estate vedrete gruppi di giovani e meno giovani affollare i locali e distribuirsi lungo il ponte (pedonale) o, nei periodi estivi, nei locali temporanei che popolano il lungo tevere.
In concomitanza con le partite, sia di calcio che di rugby, sarà usuale vedere tifosi e sportivi pranzare prima di raggiungere il vicino stadio.
La storia e l’architettura di Ponte Milvio
Ma torniamo a Ponte Milvio. Si tratta di uno dei ponti più antichi di Roma, risalente al 109 a.C, e sicuramente uno dei più importanti, nonostante sia posto fuori dalle mura romane dell’epoca. Congiungeva infatti le vie consolari Flaminia, Cassia, Clodia e Veientana. Il nome è legato al magistrato Molvius che ne autorizzò la costruzione in muratura (prima era in legno).
Fù presto rinominato dai romani in Ponte Mollo, a causa sia del suo molleggiare, sia dello stato di abbandono in cui spesso il ponte versava.
Uno degli eventi di rilievo di Ponte Milvio è la conversione di Costantino, avvenuta proprio in questo luogo e che divenne il primo imperatore romano di religione cristiana.
Nell’800 venne ristrutturato per volontà di Papa Pio VII con l’aiuto dell’architetto Valadier.
Nel 1849 venne distrutto per ordine di Garibaldi per fermare l’avanzata dei Francesi.
Oggi è un ponte pedonale ornato con due statue per lato ed un arco, opera di Valadier.
Ulteriori informazioni storiche ==> http://www.romasegreta.it/tevere/ponte-milvio.html
Ponte Milvio ed il mito dei lucchetti
Nel 2007 uscì al cinema il film Ho voglia di te, rivisitazione dell’omonimo libro di Federico Moccia. Libro e film furono un vero successo, sopratutto tra gli adolescenti dell’epoca e diedero vita al mito dei lucchetti di Ponte Milvio. Nella trama, infatti, viene citata una tradizione degli innamorati romani: scrivere i propri nomi su di un lucchetto, attaccarlo ad uno dei lampioni di Ponte Milvio e buttare la chiave nel Tevere, in segno di un amore indissolubile.
La conseguenza fu un aumento delle vendite dei lucchetti (e si trovavano venditori improvvisati anche in prossimità del ponte), il crollo dei lampioni e la successiva rimozione, per motivi di sicurezza, di tutti i lucchetti precedentemente attaccati, e la presenza di lucchetti con cuori e nomi un po’ ovunque, non solo a Ponte Milvio o altri luoghi di Roma, ma nel mondo!
Pian piano l’usanza sta perdendo piede, dopo aver causato non pochi danni, ma ancora oggi è possibile vedere qualche lucchetto attaccato a Ponte Milvio o in altri luoghi di passaggio.
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