Giorno 2 (2 Maggio 2015)
Il nostro risveglio ad Ischia è un po’ più ventoso di ieri ed è piuttosto grigio. Abbiamo dormito benissimo, in un silenzio quasi irreale…si sentono solo gli uccellini che cinguettano!
Nella sala colazione non c’è nessuno, ci guardiamo un po’ intorno e decidiamo di andare verso la reception per capirne gli orari (ieri non li abbiamo chiesti). La proprietaria dell’hotel (almeno credo lo sia) è una ragazza gentilissima, anche se, come già detto, il posto potrebbe essere organizzato un po’ meglio. Ad ogni modo, viene con noi e inizia a prepararci caffè e tè, secondo le nostre richieste, mentre i cornetti caldi, i classici crema e amarena, arriveranno tra poco direttamente da un forno.
La prima tappa di oggi sono i Giardini La Mortella. Si tratta di un complesso privato, con fiori, piante e laghetti, abbastanza ampio e molto ben curato. Unica nota negativa è la presenza di troppi turisti, essendo una delle principali attrazioni dell’isola.
Trascorriamo un paio d’ore nel saliscendi di sentieri tra piante esotiche e strutture strane (che descrivervele a parole è piuttosto complicato, lascio parlare le foto…) ed usciamo da li che è quasi l’una. Il cielo nel frattempo si è via via schiarito ed inizia a vedersi il sole e l’azzurro.
Per il nostro pomeriggio decidiamo di separarci, in modo tale che i nostri amici possano godere delle fantastiche terme Negombo, e noi, che siamo appena riemersi da un periodo di raffreddore acuto e non vogliamo richiare gli sbalzi di temperatura, possiamo dedicarci ad una delle mie attività preferite: osservare la città dall’acqua. Torniamo quindi a Lacco Ameno, dove ieri abbiamo notato un centro turistico che vende biglietti per giri in barca intorno all’isola. Lo compriamo, con partenza alle 15, ed in attesa decidiamo di pranzare a Le Canzoni del Mare. Una buona scelta, anche se purtroppo andiamo un po’ di corsa.
Dopo pranzo ci avviciniamo all’imbarco, pensando di trovar poca gente…ed invece…la barca è piena, anche se piuttosto grande. Noi riusciamo a sederci proprio sulla prua della nave, in modo tale da poter fare comodamente foto da entrambi i lati. La vista è splendida e vengo subito ammaliata dal colore dell’acqua contro le rocce dell’isola. Io amo queste escursioni. Sono euforica e non smetto un istante di sorridere.
Il mare è un po’ mosso dal vento e la barca salta spesso e, a seconda di come ricade, produce schizzi che iniziano a bagnarci completamente e riempiono la parte della barca dove siamo noi. Molti infatti si rifugiano dentro. Noi ridiamo come matti e restiamo qui. E’ divertente ed il sole è forte quindi non fa freddo. Facciamo tantissime foto mentre la guida ci spiega ogni cosa, in un misto tra italiano, napoletano, inglese e tedesco 😀
La cosa che mi colpisce più di tutte è la varietà dei colori delle rocce: bianche, rosa, rossastre, marroncine, e a volte verdi per la folta vegetazione. Sarebbe bello immergersi in una delle calette che sfioriamo, molte delle quali irraggiungibili da terra, o in una delle tante grotte che si formano tra le rocce. Mi piacerebbe tornare in estate, ma non in alta stagione, e restare un po’ di più.
Ci ferimiamo a Sant’Angelo per una sosta di circa un’ora, giusto il tempo di fare una passeggiata ed ammirare il borghetto di giorno, anche se ad esser sincera, lo trovo più suggestivo la sera.
Ripartiti con la barca, terminiamo il nostro giro ad Ischia Porto, piena di imbarcazioni di un lusso da far quasi paura.
Sono oramai le 18 e vogliamo provare a visitare il Castello Aragonese che chiude ad un impreciso tramonto. Percorriamo quindi velocemente la strada che ci separa dal suo ingresso e per le 18:30 riusciamo ad arrivare. Il Castello si sviluppa su una collinetta separata dal resto dell’isola, ricollegata tramite un ponte, e domina imponente sulla città. Entriamo, anche se ci avvertono che abbiamo circa un’ora per la visita e che potrebbe non bastare. Decidiamo che poco è sempre meglio di niente. E facciamo bene. Certo, se avessimo avuto più tempo, avremmo visitato tutto con più calma, perchè ne vale davvero la pena. Ma anche così siamo più che soddisfatti e riusciamo, anche se un po’ di corsa, a vedere ogni cosa. Più di tutto, sono bellissimi i terrazzi, da cui si gode di una vista spettacolare sull’isola al tramonto e sul mare intorno (che è talmente pulito da riuscire a veder gli scogli sul fondale), e le chiesette di vari culti. Particolare, anche se un po’ macabro, il cimitero delle suore, che venivano sepolte sedute fino alla loro decomposizione. Ovviamente è tutto in salita e fatichiamo un bel po’. Il sole sta scendendo a picco sul mare.
Usciamo dal Castello che è quasi sera, anche se ancora non totalmente buio. Il ponte è illuminato. Lo ripercorriamo fino alla zona pedonale, dove ci ricongiungiamo coi nostri amici, rigenerati da un pomeriggio di relax, per decidere insieme dove cenare. Questa zona è piena di ristorantini e noi ne scegliamo uno che ci da l’impressione di esser davvero casereccio, Sciuè Sciuè. Ed in effetti le nostre aspettative non vengono tradite.
Per smaltire la buona ed abbondante cena, ci concediamo una passeggiatina per le vie di Ischia Porto, forse il punto più strettamente turistico dell’Isola. Infatti, sebbene sia tarda sera, i negozietti sono tutti aperti, e la zona pedonale è un susseguirsi di bar, gelateria, locali vari e negozi, e la gente non manca.
Rientrati in hotel veniamo un po’ rattristati dalla notizia della morte del piccolo cucciolo di cane dei proprietari. Ci avevamo giocato un po’ la mattina, quando già si vedeva che stava male…il suo sguardo era triste ed un po’ spento, ma non pensavamo fosse grave…
Andiamo a dormire così, ripensando ai suoi occhioni…
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