Il Museo Universale. Era questa la grande ambizione di Napoleone. Questo intento nobile di raccogliere in un museo, il nascente Louvre, le opere che potessero formare nuovi artisti alla conoscenza del Bello, della vera Arte, costò però all’Italia quella che sostanzialmente fu una razzia a più riprese di fondamentali opere pittoriche e scultoree prelevate dai territori che avevano segnato la storia dell’arte italiana, dal Lazio alla Toscana all’Emilia Romagna.
La mostra, che si può visitare a Roma alle Scuderie del Quirinale fino al 12 marzo 2017, ripercorre la storia di queste razzie, raccogliendo solo alcune opere, ad esemplificare quelle che furono le correnti artistiche che più attirarono l’attenzione dei commissari napoleonici, che fecero viaggiare dall’Italia verso Parigi più spedizioni con centinaia di casse piene di capolavori di maestri italiani. E non tutti, purtroppo, sono poi tornati.
Questa esposizione celebra il bicentenario del rientro delle opere nel nostro Paese, cominciato appunto nel 1816. Oltre a strabiliare per la bellezza ed il valore artistico dei capolavori esposti, creazioni del talento del Perugino, di Canova, di Raffaello (solo per citare alcuni autori), ha l’ulteriore grande merito, secondo me, di porre l’accento su un processo storico, politico e culturale cominciato proprio col rientro di quelle opere in Italia.
È emblematico il racconto delle folle di ogni ceto sociale che accoglievano e seguivano anche per diversi chilometri le carovane di casse piene di opere “ritrovate”. Persone di tanti piccoli Stati divisi cominciavano ad avere la consapevolezza che l’Italia aveva un patrimonio culturale comune e di immensa importanza, che andava compreso e tutelato.
Con questa nuova consapevolezza cominciarono a nascere istituzioni museali nelle diverse realtà territoriali, in alcuni casi col dichiarato intento di superare i confini geografici locali per raccogliere opere di scuole, territori e periodi differenti, che fossero esempi di questo immenso patrimonio culturale ed artistico comune. È quello che ha cercato per esempio di fare sin dagli inizi la Pinacoteca di Brera a Milano, esplicitamente citata nel percorso della mostra.
Le parole del ” giovane favoloso” Giacomo Leopardi, che chiudono la mostra nell’ultima sala insieme con la “Venere Italica” di Canova e “La meditazione” di Hayez sono allo stesso tempo una celebrazione ma anche un monito, affinché non si affievoliscano appunto quelle consapevolezze e quei risultati raggiunti durante il Risorgimento.
Il Museo Universale: informazioni utili
Scuderie del Quirinale
Via Ventiquattro Maggio, 16, 00186 Roma
fino al 12 Marzo 2017
Orari di apertura
Dalla Domenica al Giovedì dalle 10 alle 20
Venerdì e Sabato dalle 10 alle 22:30
Costi
Intero: 12 €
Ridotto: 9,5 €
Per maggiori informazioni su riduzioni, gratuita, visite guidate e ulteriori dettagli sulla mostra “Il Museo Universale”, vi consiglio di consultare il sito ufficiale.
(post scritto in collaborazione con Corrado)