Expovagando 2: il ritorno

A fine giugno ho trascorso la mia prima giornata ad Expo 2015 e me ne sono innamorata. Vi ho dato i consigli che ritenevo utili e vi ho parlato dei 21 padiglioni visitati in questo articolo (dategli una occhiata se avete in mente di andarci in questi ultimi giorni o se siete semplicemente curiosi di scoprire insieme a me qualche padiglione) e ho condiviso con voi i video fatti.

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Già durante quella giornata mi sono resa conto che non sarebbe bastata a veder tutto. Ed ho desiderato ardentemente di tornarci. Ed ora sono qui, per dirvi che ci sono riuscita!
Complice la voglia di mia madre di vedere questo evento coi suoi occhi, nonostante la salute non la accompagnasse particolarmente, ad inizio ottobre ho trascorso due ulteriori giorni ad Expo 2015.
La mia prima opinione è rimasta invariata: bellissimo, tutto davvero fantastico. Ma la visita di giugno è sicuramente andata meglio. Da settembre, come tutti sanno viste le continue notizie che circolano, Expo ha avuto una crescita esponenziale nelle visite, e questo ha comportato un allungamento nelle file ai padiglioni a volte davvero assurdo (fino a 6 ore o più!!!) ed un caos generale un po’ ovunque, anche ai cluster e ai padiglioni meno noti, così come nei ristoranti/fast food.

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Io non sono una amante delle file ed anche io quindi ho rinunciato, come molti, a visitare i luoghi più affollati o a mangiar determinati cibi. Nonostante tutto, come vi dicevo, secondo me vedere Expo era un MUST e sono felicissima anche di esser tornata.
Devo dire che io sono stata piuttosto avvantaggiata sia dall’aver preso alcuni appuntamenti con gli addetti stampa dei vari padiglioni (il che mi ha consentito di saltare la fila e di fare delle splendide visite guidate) sia dalla presenza di mia madre, anche se, ovviamente, proprio a causa dei suoi problemi di salute, ci siamo dovute fermare spesso e abbiamo evitato comunque padiglioni come Giappone o Emirati Arabi che era davvero troppo affollati per lei.
A valle di tutte le mie considerazioni, la mia opinione è che eventi del genere vanno visti nei primi mesi di apertura, ma assolutamente vanno visti!!!
E quindi, stiamo già progettando Kazakhstan 2017 e Dubai 2020, voi non ancora? 😀

(gli asterischi evidenziano, come nel post precedente, i padiglioni che ritengo imperdibili)

Padiglione Zero***

Probabilmente il padiglione più attinente al tema dell’EXPO, mostra l’evoluzione dell’uomo rispetto al cibo, dai villaggi rurali agli sprechi alimentari.
L’ingresso è un vero spettacolo, una biblioteca, simbolo della memoria e condivisione umana. Le sale seguenti raccontano l’importanza della biodiversità, gli allevamenti, le foreste, la conservazione ed il costo del cibo etc. Un albero attraversa il tetto del padiglione come se volesse ricordarci che la natura è più forte di qualsiasi altra cosa.
Bello da vedere e significativo.

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Brasile

Ho saltato la fila per la rete, che tra le altre cose non mi sembrava nulla di che, e sono entrata direttamente nel padiglione. Il giardino raccoglie piante e frutti tipici del Brasile mentre l’interno devo ammettere che mi ha lasciata piuttosto indifferente.

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Corea***

Un capolavoro. La Corea si presenta al mondo con una sua soluzione per nutrire il pianeta, un cibo economico e naturale che può sfamare senza creare eccessi. Bellissimo. Tutto è basato sull’idea che l’uomo, in parte del pianeta, mangia molto più di quel che serve per nutrirsi e spende poi altri soldi per rimettersi in forma, mentre, nella restante parte del mondo si soffre di denutrizione. Questa contraddizione è ben rappresentata dalle calorie in eccesso che cadono giù dalle pareti e da uomini obesi che corrono per dimagrire accanto a bimbi magrissimi.
Un video ed una splendida sala mostrano questo pasto miracoloso, come un cibo vivo, che fermenta e respira. Unico appunto, ma che probabilmente vale per tanti padiglioni: senza una visita guidata non sarei riuscita a comprendere quasi nulla del loro messaggio.

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Vietnam

Molto bello da fuori ma dentro è solo una grande bancarella con souvenir. Tra l’altro credo che uno dei ricordini più acquistati all’expo sia proprio il cappellino tradizionale vietnamita.

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Irlanda

Bella la visita guidata, l’Irlanda sta puntando molto sul turismo quindi il padiglione è incentrato più su quello che sul cibo. Lo spazio a loro disposizione è però così piccolo che il paese non riesce a far emergere la sua potenzialità.

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Nepal

Mi aspettavo di più e forse per questo sono rimasta delusa. Bello visto da fuori, con la riproduzione delle architetture a cui tutti pensiamo se si parla di Nepal. Ma nulla di più.

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Azerbaijan

Bellissimi i fiori colorati che si illuminano ed emettono suoni al passaggio di una mano sopra i loro petali. Carina l’esposizione dei loro cibi tradizionali ed i giochi interattivi. Da vedere ma non è per me tra gli imperdibili.

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Stato del Vaticano

Una sola stanza con un quadro che rappresenta il momento della benedizione da parte di Gesù di pane e vino. Un tavolo che si anima con mani che compiono gesti (come mangiare, scrivere, fare il pane etc..) all’avvicinarsi dei corpi. Al di là del padiglione stesso, il Vaticano ha rivisto il tema dell’EXPO rinominandolo “Nutrire lo spirito” e secondo me ci ha preso in pieno.

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Austria

Un giardino ed una parola, Breathe, che man mano che si cammina perde una lettera e cambia di significato. Una piacevole passeggiata ma il padiglione non mi ha convinta più di tanto.

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Regno Unito***

Bellissimo, sia per l’architettura esteticamente così particolare (e la sera ancora più suggestiva date le colorazioni che assume), sia per il suo simbolismo: un alveare, collegato ad uno vero, che vive e si illumina secondo i movimenti delle api nell’alveare reale, in cui sono stati posti dei sensori. Eccezionale.

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Svizzera

Ottima l’idea del dare un ticket (reperibile online) con un orario preciso di ingresso, in modo da evitare code inutili. Bella anche l’idea dell’esperimento di collaborazione: quattro torri, ognuna dedicata ad un alimento (mele, acqua, sale, caffè), dove sono state poste delle riserve, a seconda della disponibilità produttiva del paese (ad esempio ci sono meno mele che caffè). In ogni sala ti chiedono di prendere una porzione o di condividerne una con altri del tuo gruppo, in modo da dare la possibilità ad ogni visitatore, fino all’ultimo giorno, di averne a disposizione. Man mano che le scorte finiscono il piano mobile delle torri scende, per tutte e quattro in contemporanea, causando, in alcuni periodi, l’assenza totale di un alimento, a dimostrazione che le persone non sono in grado di collaborare per il bene comune.

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Palazzo Italia***

Un capolavoro. In assoluto il padiglione più bello. Forse non è concentrato molto sul cibo (io avrei creato un’altra galleria di immagini con le foto dei classici cibi italiani, ad esempio) quanto più sulla bellezza, ma è davvero fenomenale. Una serie di sale, completamente a specchi, dove scorrono immagini spettacolari di natura, città e opere d’arte. Uno spettacolo che lascia a bocca aperta. Ci vogliono almeno un paio d’ore per visitare Palazzo Italia e per saziarsi di tanta bellezza. E sicuramente vien voglia di viaggiare di più e di scoprire nei piccoli dettagli il nostro meraviglioso paese. Nota negativa: alcune foto, tipo quelle di Roma, sono universalmente riconosciute; per altre, sarebbe stato meglio avere una piccola didascalia sull’immagine, in modo da sapere cosa si sta guardando e dove si trova, sia nel caso di piccoli borghi che nel caso di opere d’arte.
Purtroppo le foto ed i video non rendono neanche lontanamente giustizia al Padiglione.

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Ed ora, non resta che aspettare il prossimo EXPO!!! 😀

Se vi siete persi il mio primo post sull’EXPO, correte a leggerlo cliccando QUI!!!! 😀

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