Vi è mai capitato di pensare a posti talmente tanto lontani da avere difficoltà perfino ad immaginare quello che ci può essere? E, se mai vi è successo, conoscete quella voglia di prendere e partire per andare a scoprire, conoscere, vedere? Bene, il mio viaggio in Corea del Sud è nato proprio così: non è una delle mete principali, di quelle turistiche (il che ha aggiunto indiscutibilmente valore alla mia permanenza, in quanto priva del chiassoso brusio italiano) e non ci si capita per caso, ad esempio per uno stop over come può invece accadere con Thailandia o Malesia…
La Corea del Sud è una scelta volontaria, voluta, cercata e ricercata.
La soluzione migliore, almeno durante il periodo di capodanno, prevedeva uno scalo a Mosca (e quindi con voli operati dalla compagnia russa Aeroflot): partenza da Napoli, scalo nella terra degli Zar (dove purtroppo senza visto non è possibile abbandonare l’aeroporto…) e poi dritti fino a Seoul.
Già, Seoul…che città fantastica…un connubio di moderno ed antico, un incrocio tra grattacieli imponenti, realizzati con le più evolute tecniche ingegneristiche e caratteristiche architettoniche…e palazzi storici, templi…
Seoul è semplicemente una città da vivere, scoprire, muovendosi con l’efficientissima rete metropolitana o semplicemente con i taxi che, a dispetto del costo medio della vita coreana, sono molto abbordabili.
Non mi dilungherò, come sempre, nella descrizione di quelli che sono i siti di interesse turistico, per i quali ci sono, online, informazioni di ogni tipo; Seoul supera ogni aspettativa forse perché, cosi’ lontana, è difficile da immaginare.
Eppure c’è, è viva, pullula di gente e di cose da fare…negozi di ogni tipo, street food praticamente ovunque, mercatini che fanno da sfondo a centri commerciali dove la tecnologia la fa da padrone…insomma, a Seoul vale la pena passarci un po’ di tempo, perché ha tanto da offrire.
Piccola curiosità: a Seoul esistono dei negozi dove è possibile affittare i loro abiti tradizionali. Se indossi questi abiti, non paghi il biglietto di ingresso nei palazzi 😉
Tuttavia, per chi ha sempre più voglia di conoscere, di vedere, c’è, a due ore e mezzo di treno (ed i treni sono puntualissimi e pulitissimi, anche se non proprio economici), Busan, la seconda città coreana per abitanti ed estensione. Vista cosi’, sulla mappa, sembra un posto dimenticato da Dio ed invece è un’altra città enorme, affacciata sul mare, con ponti che collegano i vari quartieri della città e le conferiscono un fascino del tutto particolare.
(Testo e foto di Sabino Sernia)