Il viaggio è finito, è arrivato l’ultimo giorno. Ieri sera abbiamo deciso di far tardi e goderci la città fino all’ultimo momento. Oggi sarebbe stato tutto troppo di corsa e così, dato che sta anche piovendo, ci svegliamo con calma e ci godiamo la fantastica colazione dell’hotel. Chiudiamo i bagagli. Rifletto, seduta di fronte alla vetrata che mi offre la vista della città. Penso a questi pochi giorni di viaggio. A cosa sia per me viaggiare. Penso alla felicità di una nuova esperienza. E al fatto che non sono abituata alle scelte che ho invece fatto qui a Poznan. Non sono abituata ad hotel eleganti: io do pochissima importanza al luogo dove dormo. Amo vedere i luoghi dall’alba al tramonto e l’hotel ha il solo compito di farmi dormire la notte (purché ci sia il bagno in camera e sia pulito).
Stavolta è stato diverso. Abbiamo scelto di viziarci e forse una volta tanto ci vuole anche questo tipo di sensazione.
Bere un succo di frutta, guardando la città dal caldo della stanza, è una esperienza da ripetere. Sono stati piccoli momenti di puro relax, che hanno reso il soggiorno ancora più piacevole e ci hanno permesso di assaporare ancor meglio la città.
Poznan ci è piaciuta. E’ una città viva e silenziosa allo stesso tempo. Molte persone in giro, tante risate e chiacchiere per strada ma gente composta. Ragazzi che bevono nei locali e nessun ubriaco. Pochissimi turisti. Forse solo noi o poco più, sicuramente pochi stranieri.
Ho chiuso la valigia, scendiamo nella hall dell’hotel, enorme, come tutto del resto. Una macchina privata ci porterà in aeroporto. Ci siamo lasciati viziare fino all’ultimo secondo. Invece di prendere un autobus, come facciamo abitualmente, stavolta qualcuno ci accompagnerà fino all’aeroporto.
I controlli sono quasi infiniti, fermano quasi ogni persona. Per fortuna siamo in anticipo, aspettiamo con calma il nostro turno e prendiamo l’aereo che ci riporterà a casa.