Giorno 5 (8 Settembre 2010)
Oggi dedichiamo l’intera giornata alla visita della Cappadocia, ad iniziare dal Museo a Cielo Aperto di Goreme, considerato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. Si tratta di un insieme di rocce scavate al cui interno venivano costruite chiese e monasteri. In realtà è qualcosa di talmente particolare che è difficile descrivere a parole. Le foto rendono meglio l’idea.
La seconda tappa è la Valle dell’Amore (il cui nome è tratto dalla particolare forma delle strutture rocciose che la compongono).
La guida che ci sta seguendo da stamattina ci porta poi in una struttura dove producono e vendono tappeti di seta. Sebbene le spiegazioni su come si passa dai bachi ad un tessuto e la parte relativa alla colorazione delle stoffe sia interessante, nessuno di noi gradisce l’esibizione dei tappeti in vendita a cui siamo costretti ad assistere. Sicuramente avremmo preferito trascorrere diversamente il nostro tempo ma oramai è andata così.
Riprendiamo il pulmino e ci dirigiamo verso la Valle di Devrent o Valle dell’immaginazione, dalle formazioni rocciose di colore rosato a forme di cono che lasciano libero sfogo alla fantasia di ogni visitatore. La forma più nota è quella che ricorda un cammello.
Ultima sosta della giornata è la Valle dei Camini delle Fate. E’ quasi il tramonto e le basse montagne intorno a noi si illuminano di luci e colori particolarmente belli. Da una sorta di terrazza sulla valle ammiriamo dall’alto la città di Uchisar, anch’essa scavata nella roccia.
Ceniamo in hotel e dopo aver passato un pò di tempo nel salottino, assaggiando l’Ouzo (una bevanda alcolica al sapore di anice che non riscuote molto successo) e ballando danze tradizionali, decidiamo di andare a dormire. Domattina ci dobbiamo svegliare all’alba per la gita in mongolfiera.
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