Mercati nel Mondo: i consigli di #inviaggiocoiblogger

Impossibile visitare una città senza imbattersi nel suo mercato. I mercati cittadini sono un vero e proprio spaccato di vita di una popolazione con gusti, tradizioni, abitudini ed usanze locali. Alcuni sono oramai divenuti luoghi turistici, vedi ad esempio la Boqueria di Barcellona o il FishMarket di Bergen, ma non per questo sono da tralasciare: sono ottimi per uno spuntino o anche semplicemente per curiosare tra i banchi coloratissimi, pieni di frutta nel primo caso e di pesci nel secondo.
Io ricordo con piacere molti dei mercati cittadini visitati: Budapest (mi sono rimasti impressi i barattoli coi sottaceti decorati con faccette sorridenti), Valencia, Lisbona, Istanbul, Torino e, giusto per citarne uno vicinissimo a me e che adoro letteralmente, il Mercato di Testaccio! Ma quali sono i mercati cittadini più belli del mondo? Ho chiesto consiglio agli amici di #inviaggiocoiblogger ed eccoci qui!

Mercati nel mondo

Se c’è una cosa che amo fare quando viaggio è visitare i mercati cittadini. Ovunque io vada cerco sempre di non perdermene uno. Al mercato, infatti, sono convinta che si incontrino persone vere, si scoprano storie e si possa entrare in contatto più profondamente con un luogo e, ovviamente, con la sua gastronomia.
Qui non vi parlerò, però, dei banchi tra i quali ho camminato nel corso dei miei viaggi, ma di un mercato a cui sono particolarmente legata: il Mercato Orientale di Genova.
Ogni quartiere della mia città ha il suo mercato e tutti quanti sono davvero caratteristici. Il Mercato Orientale, però, è il più famoso e, in assoluto, uno dei più grandi. Lo spazio sul quale sorge, secondo un progetto del 1699, era destinato al chiostro del convento di Nostra Signora della Consolazione che, però, non fu mai ultimato. Così, con il passare tempo, il luogo finì per essere occupato dai frati e da alcune piccole botteghe. Alla fine dell’Ottocento la città cominciò ad espandersi e il traffico iniziò a richiedere alcune modifiche urbanistiche. Fu per questo che il mercato che si svolgeva in Piazza De Ferrari fu trasferito proprio qui, nell’area che un tempo doveva essere destinata al chiostro.
Il Mercato Orientale di Genova, in Via XX Settembre, fu inaugurato nel 1899 e sorgeva nelle vicinanze della porta orientale della città da cui, appunto, prese il nome.
Con il passare dei secoli qui è cambiato poco e niente: sui banchi si trova frutta e verdura, carne e pesce, pane e focaccia, ma anche prodotti tessili e fiori.
Entrando al Mercato Orientale di Genova si viene investiti da colori, profumi e suoni. Ci sono le signore che chiacchierano, i pescivendoli che urlando per vendere le acciughe e il macellaio che pulisce con colpi secchi il coniglio. Al Mercato Orientale troverete i prodotti tipici della Liguria: dal basilico DOP di Prà, ingrediente fondamentale per preparare il pesto, all’olio tipico della riviera ligure e dell’imperiese, fino alla focaccia e alle acciughe sotto sale.
Se passate da Genova, non perdetevelo!

viaggichemangi.com/italia/liguria/torta-pasqualina-tradizionale-genovese/
viaggichemangi.com/food-and-wine/piatti-tipici/mercato-orientale-di-genova-acciughe-ripiene/

Mistico, magico, pittoresco: queste e molte altre parole sono state utilizzate per descrivere il Lago Inlet (Myanmar) e gli Intha, la popolazione che vi abita.
É una magia che si può vivere scoprendo i mercati piú noti e quelli frequentati dalla popolazione local.
Ma cosa e dove sono questi colorati mercati?
Si svolgono nelle varie località attorno al lago Inle ogni giorno e dove le varie tribù Shan, Kayah, Pa-o che vivono sulle colline attorno al lago scendono verso i villaggi con i propri prodotti, dando vita ad animatissime contrattazioni. I mercati si tengono in differenti località attorno al lago, con una rotazione di 5 giorni: per questo motivo vengono definiti mercati itineranti.
In alcune località, infatti, a rotazione, si svolge il “mercato dei cinque giorni“, poiché si tiene ogni cinque giorni, tranne che in quelli di Luna nuova e Luna piena considerati festivi nel calendario buddhista.
Uno dei più famosi è senza dubbio il mercato di Inthein che si svolge sulla terraferma, mentre sulle colline retrostanti si possono visitare degli antichi stupa in rovina davvero suggestivi. Il mercato più frequentato (anche dai turisti) è quello di Ywama, dove le bancarelle sono costituite dalle barche che danno vita ad un frenetico mercato galleggiante: frutta, verdura, pesce essiccato.

Ci troviamo ad un mercato maasai, osservare i colori e come svolgono la scelta dell’acquisto di una mucca è davvero coinvolgente. Chi compra, gira, osserva e sceglie in lontananza, poi si avvicina iniziando la trattativa. Noi bianchi dobbiamo stare lontani altrimenti il prezzo lieviterebbe non poco a chi deve concludere l’affare….

http://maasai-travel.com/2018/08/03/primi-ospiti-al-villaggio-maasai-decidiamo-di-iniziare-lavventura-africana/

Sapete qual è il bello dei mercati thailandesi? Che sono anche il regno dello street food. A Bangkok sono disponibili anche tour guidato alla scoperta di profumi e sapori del cibo thai.
Simonetta Clucher – Sulle Strade del Mondo ha fatto recentemente questa esperienza e l’ha raccontata nel suo blog.

sullestradedelmondo.it/street-food-a-bangkok/

Sono dell’idea che l’anima più vera di una città, quella un po’ popolana e verace, si scopre frequentando i suoi mercati alimentari, luoghi dove l’umanità è varia e spesso si esprime in modo un po’ roco e spesso in dialetto. Ho in mente i mercati grandiosi che abbiamo visitato nei tanti viaggi ma i più belli – ed i più vivaci – sono di sicuro la Boqueria a Barcellona, il Nagy Vasarcsarnok a Budapest, il Marché d’Aligre a Parigi, Tsuki-ji a Tokyo, il mercato di Rialto a Venezia e, perché no, il super etnico Mercato di Piazza Vittorio a Roma. E il Mercat Centra di Valencia non è da meno!

http://bussoladiario.com/2014/06/il-mercat-central-di-valencia.html

Nel cuore di Maputo, la capitale del Mozambico, si cela il mercato di Chipamanine. Non si tratta del classico colorato affastellarsi di bancarelle che si può trovare nelle città europee. Chipamanine è un ventre ribollente, chiassoso, opulento, quasi una città nella città. Chipamanine è un luogo molto amato dagli antropologi perché qui si ha uno spaccato della vita, della cultura e della società tradizionale mozambicana. Qui trovano posto gli oggetti più disparati, dai tessuti alle bottiglie vuote, dalle scarpe agli animali da cortile, oggetti artigianali, merce rubata, banchi gastronomici. Addentrandosi negli spazi sempre più stretti e bui del mercato ci si confronta con la medicina tradizionale: un’esperienza sconcertante, per certi versi inquietante, ma decisamente irripetibile. Si tratta infatti di uno dei rari modi per avvicinarsi al mondo spirituale dei popoli locali e per sbirciare, con rispetto, nella visione del mondo immanente e panteistica che appartiene loro.

www.giornirubati.it/mozambico-maputo-xipamanine-scoperta-medicina-tradizionale

Forse tutti sapete che il gallo è il simbolo del Portogallo, ma sapete anche da dove ha origine questa scelta? Ce lo racconta Alessandro nel suo post sul mercato di Barcelos, un luogo poco conosciuto e molto genuino, dove trovare oggetti in ceramica, ceste di vimini, biancheria fatta a mano, frutta e pollame!

https://www.girovagate.com/2012/11/il-gallo-e-il-mercato-di-Barcelos-in-Portogallo_14.html

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6 commenti

  1. Stupendo post, davvero! Anche io adoro i mercati, quando mi capita sia in Italia che all’estero ci faccio sempre un salto volentieri. Come hai detto tu, è possibile vedere davvero la popolazione locale e “capirla” un po’ più a fondo.
    I mercati sono una vera e propria miniera di tesori e di…informazioni

  2. La Gran Bretagna e alcune città degli Stati Uniti mi hanno sopreso per la qualità dei loro mercati (e della merce, prezzi compresi). Io non potrei viaggiare senza visitare un mercato. E testarlo.

  3. Ciao 🙂 io amo moltissimo i mercati che non sono solo luogo in cui comprare ma sono soprattutto luogo grazie al quale conoscere meglio il popolo locale. Ti confesso che mi piacerebbe assistere alla compravendita di prodotti soprattutto nei paesi orientali anche perché so che è un vero e proprio “spettacolo”.
    Maria Domenica

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